Scoppia la protesta dei lavoratori del Club Med di Cefalù. Gli ex dipendenti, infatti, denunciano il mancato rispetto da parte dell’azienda dell’accordo che garantisce priorità alle loro assunzioni e si dicono pronti anche al blocco dei cancelli in vista dell’inaugurazione prevista a giugno. E la Uiltucs Sicilia guidata da Marianna Flauto chiede il rispetto degli accordi sindacali.
L’azienda, infatti, avrebbe già effettuato oltre centro assunzioni, anche tramite società appaltatrici, senza prendere in considerazione il vecchio bacino che inizialmente contava un’ottantina di dipendenti. ”È una scelta incomprensibile – dice Flauto –si tratta di un numero di lavoratori inferiore a quello iniziale e tutti con mansioni e qualifiche ben precise che si sono formati con l’azienda. Invece di riprenderli, la proprietà sta ricorrendo a nuove assunzioni ma sempre per le stesse mansioni e competenze. È inaccettabile, va garantita la priorità agli ex dipendenti e siamo pronti a fare valere i loro diritti a tutti i costi”.
In una lettera inviata al presidente della Regione, agli assessori al Turismo e al Lavoro e ai deputati, i lavoratori ricordano che “Nel 2005 il villaggio fu chiuso per lavori di ristrutturazione e che un accordo sindacale, siglato il 31 maggio di quell’anno, stabilì che alla riapertura (prevista inizialmente per giugno 2007) la società avrebbe dovuto rispettare i diritti di precedenza.
In alternativa – continuano – la società avrebbe anche dovuto segnalare alle imprese affidatarie di servizi quei lavoratori in possesso delle qualifiche professionali necessarie per la loro assunzione”. L’azienda, però, avrebbe disatteso gli accordi.
I lavoratori, inoltre, hanno chiesto alla Procura presso il Tribunale di Termini Imerese “Un’azione giudiziaria per garantire i nostri diritti, soprattutto alla luce dell’affermazione del legale del Club Med che dichiara ormai prescritto l’accordo del 2005. Non sa l’avvocato che tale diritto si prescrive dopo, e soltanto dopo, che il Club è
pronto a mantener fede ai suoi impegni”. I lavoratori sperano quindi che “Lo stesso Club Med riveda le sue decisioni ma se la nostra speranza dovesse restare tale allora non ci resterebbe altro che organizzare uno sciopero e sicuramente un sit-in al momento della prossima inaugurazione”.