Gli arrestati nella operazione antimafia di questa mattina a Palermo sono Giovanni Musso, 48 anni, Giovanni Di Noto, 44 anni, Massimo Maria Bottino, 49 anni, Cristian Di Bella, 30 anni, Fabio La Vattiata, 42 anni, Salvatore Maddalena, 42 anni, Saverio Matranga, 40 anni, Nicolò Pecoraro, 26 anni, Salvatore Pecoraro, 55 anni, Calogero Cusimano, ai domiciliari Giulio Vassallo, 48 anni, che dovrà rispondere di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Dalle indagini è emerso come i vertici della famiglia mafiosa esercitassero il ferreo controllo del territorio con il sistematico tentativo di imposizione del pizzo. Sono stati ricostruiti alcuni episodi di estorsione. Il più cruento, in danno del titolare di un negozio di “Compro oro” che non si era piegato alle richieste di pizzo. Questi, infatti, è stato costretto a subire, in un primo momento, il danneggiamento della serratura della saracinesca che assicura l’esercizio e, successivamente, una rapina in casa durante la quale i malviventi hanno appiccato fuoco all’abitazione costringendolo ad assistere e rivolgendogli ulteriori minacce.
Di quell’estorsione, sono chiamati a rispondere Pecoraro, Vassallo e Cusimano. Nel mirino degli estorsori era finito perfino un venditore ambulante che aveva allestito un punto vendita di bibite e panini a Piazza Noce, in occasione della festa rionale. Questi, per volere diretto dei vertici della famiglia, è stato costretto a rinunciare all’intero ricavato ed a consegnarlo agli emissari dell’organizzazione mafiosa. Proprio la festa del quartiere ha rappresentato per gli uomini del sodalizio criminale una ulteriore opportunità di ostentazione del potere.
L’organizzazione, in occasione della festa, ha ottenuto la sponsorizzazione religiosa sebbene fosse stata interamente studiata e gestita da Cosa Nostra al fine di raccogliere quanto più denaro possibile da destinare al sostentamento degli affiliati e dei familiari dei detenuti mafiosi.
Oltre il controllo di tutte le attività connesse all’organizzazione dell’evento, infatti, Musso e Bottino sono stati a lungo presenti durante la serata al fine di rendere chiaro ai presenti il loro ruolo in seno alla famiglia.
La conferma del riconoscimento della loro posizione è stata puntualmente registrata quando la speaker, dal palco, ha salutato pubblicamente “Giovanni del terzo piano” , con chiaro riferimento a Musso, in quel momento, affacciato dal balcone di casa.
Sotto sequestro sono finite due agenzie di scommesse, alcune società, un’autovettura e alcuni conti corrente.