Guarda la videointervista in alto
Quattro donne che si rincontrano dopo venticinque anni e che, tra alti e bassi, separazioni e riavvicinamenti, rimangono legate come un Uroboro: non esiste migliore allegoria per rappresentare il ciclo infinito dell’energia della vita personificato da queste quattro donne che Carla Garofalo riesce perfino a far coesistere in un clima di solidarietà.
Mordacità a parte, questo è il primo romanzo della Garofalo, avvocato penalista palermitano, che racconta di una promessa mai pronunciata, forse sussurrata, dai personaggi, le personagge, di questo romanzo. Quella di ritrovarsi. Anche con la propria anima. Un atto di fede che forse riguarda un po’ tutte le donne per cui la guerra non è mai finita, cantava qualcuno qualche anno fa, ma declinato al presente.
Le protagoniste, dunque, sono quattro donne, tre sono colleghe avvocate avvocatesse avvocati. Questo il leit motiv umoristico che scorre lungo tutto il libro e svela l’attualità di una tematica linguistica al centro del dibattito culturale contemporaneo. Tutto coniugato al presente quindi, come le protagoniste del libro. La quarta donna, invece, è sorella di una di loro.
La trama. Londra, gli studi, il campus, l’amicizia, quella vera, quella che senti di poter toccare con le mani, ne senti il profumo e la morbidezza come una calda coperta protettiva. Complicità e segreti, amori e matrimoni, tutti fotogrammi che iniziano a diventare sempre più sfumati all’ombra dei ricordi delle protagoniste dopo che si perdono di vista. Poi gli incidenti stradali e coincidenze non coincidenze riuniscono le loro vite in un ospedale di Milano, che diventa il luogo necessario al compiersi della magia della loro ritrovata amicizia, tra realtà, ricordi e sogni in un’atmosfera pirandelliana. All’interno della trama, l’incalzare degli eventi riesce comunque a lasciare lo spazio anche per un incontro che culminerà con una rivelazione scabrosa e un finale a sorpresa.
Dopo la presentazione già avvenuta all’Auditorium Rai di Palermo, il libro sarà presentato anche nel corso di “Una Marina di Libri“, venerdì 8 giugno alle 16,30 all’Orto botanico di Palermo.