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Tanta politica nella puntata numero 163 di Bar Sicilia, che ha visto ospite del direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e del direttore editoriale Maurizio Scaglione il vicepresidente dell’Ars e grande regista politico degli Autonomisti Roberto Di Mauro. Tanti gli argomenti affrontati durante la chiacchierata, dalla ricandidatura di Musumeci al futuro di Raffaele Lombardo, dalla situazione di ‘stallo’ a Sala d’Ercole al piano Rifiuti, fino alla ‘lite’ con il deputato del Pd Nello Di Pasquale durante la discussione della Finanziaria.
Si parte col botto con la ricandidatura annunciata da Nello Musumeci alla Presidenza della Regione. Tra questi ci sono proprio gli autonomisti: “Credo che sia un diritto di Nello Musumeci chiedere di ricandidarsi: è il presidente uscente, ha fatto un certo tipo di lavoro e ovviamente lo pone all’attenzione degli alleati. È solo che ci è sembrato che questa richiesta fosse intempestiva, rispetto anche al momento politico che viviamo: c’è un clima di confusione nei partiti nazionali, si parla di Forza Italia e della Lega che potrebbero federarsi, si parla delle ipotesi di alleanza PD-5 Stelle… non c’è chiarezza e a mio modo di vedere, pur essendo la Sicilia un un territorio abbastanza vasto, l’Isola non può non risentire delle delle vicende politiche nazionali, quindi prudenza“.
La galassia dei movimenti autonomisti in Sicilia è ricca, anche se forse non tutti hanno velleità di rappresentanza e molti hanno semplicemente una, seppur vivace, vocazione ideologica: questo è il pensiero di Di Mauro, stuzzicato con una domanda sull’incontro di Pergusa: “C’è un vecchio vezzo in Sicilia, quello di rivendicazioni autonomiste fatte da diversi gruppi nel tempo. Ma sono movimenti che non hanno mai avuto una rappresentanza politica, sono molto marginali rispetto al sistema politico. Si, c’è stata questo incontro, ma senza nessun appeal rispetto a quello che invece dovrebbe essere il ruolo dei partiti politici. Il nostro cerca di compiere un’azione determinata a portare avanti alcune iniziative che possono essere oggetto di una contrattazione con il governo nazionale. Noi abbiamo assunto un ruolo federativo con la Lega che è in ogni caso in rottura con i partiti nazionali“. Poi annuncia che col Carroccio “a settembre avvieremo una sorta di costituente di questo rapporto federativo”.
Di Mauro risponde anche a una domanda sul futuro di Raffaele Lombardo, fondatore del Mpa e ispiratore degli Autonomisti, che però secondo il vicepresidente dell’Ars difficilmente tornerà alla politica attiva: “Non credo, ha fatto una scelta di vita. Lui è il fondatore del soggetto autonomista, una persona che io personalmente sento anche per consigli o per consultazione, anche per un confronto, ma non è più una persona che si metterà in pista“. Quindi il vicepresidente dell’Ars ‘racconta’ l’evoluzione del suo partito: “All’interno del soggetto politico abbiamo una serie di amministratori comunali, di sindaci, di parlamentari regionali con i quali dovremo costruire e ripartire. Oggi stiamo cominciando a crescere nuovamente e mi pare che nel territorio, dopo la debacle del M5s, si stia guardando a qualcosa di diverso dei partiti nazionali“.
Una federazione chiusa, quella con la Lega, o con aperture ad altri partiti, per esempio #DiventeràBellissima, la formazione politica del presidente Musumeci? Cauta la risposta di Di Mauro, anche se il suo sembra più un No che un Sì: “#DiventeràBellissima è un soggetto autonomista che, se vuole fare l’intesa, si muova, si adoperi. Noi abbiamo a suo tempo più volte rivolto l’invito al presidente Musumeci prima di fare questa scelta federativa con La lega, però il Presidente della Regione, che è il capo vero di questo partito, ha sempre deciso di mantenere una posizione neutra: neutra alle elezioni europee e neutra alle elezioni politiche e quindi, dovendo immaginare un prosieguo di quella che era l’attività politica regionale e nazionale, abbiamo dovuto accelerare un percorso“.
Una battuta sulla fase di stallo che dopo la Finanziaria si è registrata all’Ars, assemblea di cui Di Mauro è vicepresidente: “Sarebbe importante che l’Aula riprendesse a lavorare su input del governo, perché c’è uno spazio di discussione di disegni di legge che non necessariamente devono avere una ipotesi di copertura finanziaria. Perché questo è il fatto drammatico, non c’è più un euro“. Quindi Di Mauro parla di uno dei temi caldi che dovranno essere affrontati in Aula, il Piano rifiuti e i termovalorizzatori, con gli autonomisti che si dichiarano apertamente divergenti all’ipotesi di realizzazione di questi ultimi: “Noi siamo stati sempre contrari ai termovalorizzatori, che sia chiaro. Saremo pronti a firmare qualsiasi mozione, anche con l’opposizione, contro i termovalorizzatori, perché la nostra posizione è ed è stata sempre questa“.
Una battuta Di Mauro la riserva su un episodio che lo ha visto protagonista all’Ars, con una infuocata presa di posizione del vicepresidente dell’Ars dopo un attacco sopra le righe del deputato regionale del Pd Nello Di Pasquale verso l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Pace fatta? “Assolutamente sì”. Poi spiega l’accaduto: “Mi sono arrabbiato. (Di Pasquale, ndr) inizia con la buonanima, puoi specifica buonanima politica, poi insiste adducendo responsabilità sulla morte di alcune persone… Io invito a sospendere l’intervento, lui continua. Mi sembra che a Ruggero Razza tutto si può dire tranne che si sia adoperato per non garantire adeguata strumentazione agli ospedali“.