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Istruzione, Università e diritto allo studio: questi i temi della puntata numero 145 di Bar Sicilia. Ospiti del direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e del direttore editoriale Maurizio Scaglione l’assessore regionale alla Formazione professionale e all’Istruzione Roberto Lagalla e il Presidente delll’Ersu di Palermo Giuseppe Di Miceli.
L’Ersu è l’ente per il diritto allo studio di Palermo, e Giuseppe Di Miceli, che presiede quello di Palermo, ne ha voluto specificare il ruolo, che è “veramente importante nella società: aiuta i nostri studenti nel loro percorso universitario attraverso una serie di incentivi che vengono erogati non solo sotto forma di borse di studio, quindi direttamente, o ‘cash’, ma anche attraverso l’offerta di una serie di servizi per supportare gli studenti durante il percorso formativo. L’Ersu di Palermo è in carica da circa un anno, perché fino ad allora era stato commissariato. Abbiamo iniziato un percorso di riallineamneto dell’Ente e abbiamo risistemato i bilancio dal 2017 al 2019 e nel 2021 per la prima volta abbiamo fatto il bilancio di previsione entro il 31 gennaio. Abbiamo ottenuto risultati importanti erogando qualcosa come 8500 borse di studio nell’anno accademico 2020-21, un risultato mai raggiunto“.
L’assessore Lagalla ha invece affrontato il tema di come è stata affrontata l’emergenza Covid: “La pandemia, in Italia e nelle regioni, è stata gestita adeguatamente, con molta più attenzione di quella che normalmente non viene riservata al mondo della scuola. L’incidenza di contagi all’interno della scuola, che noi Grazie a una intesa feconda con l’assessorato alla Salute monitoriamo praticamente ogni giorno, ci consegna un dato estremamente rassicurante 0 65% tra tamponi e positivi. Nelle scuole abbiamo un fattore cinque o sei volte inferiore a quello della popolazione ordinaria“, ha affermato l’assessore.
Lagalla è poi intervenuto sul contrasto alla dispersione scolastica e sugli interventi per aumentare le basse percentuali del tempo pieno in Sicilia. Sul primo tema l’assessore ha annunciato: “Partiremo dal primo aprile con
un progetto ponte di recupero degli apprendimenti perduti nel periodo della pandemia. Il periodo della pandemia è stato devastante sul piano della disperazione, perché se è vero come è vero che la Sicilia è riuscita a superare il digital divide di partenza collocandosi nella media nazionale per copertura dell’insegnamento in didattica a distanza, è altrettanto vero che la media nazionale è il 66%: significa che c’è un 34% di ragazzi che non ha seguito continuativamente da didattica a distanza. Ecco perché premiamo per il rientro della scuola in presenza. A parte questo, abbiamo registrato che il tasso di dispersione, dopo che era sceso dal 24 al 20%, è risalito al 24% e sfiora il 25″. Sul secondo tema, Lagalla ricorda come la Sicilia sia penultima in classifica: sotto di lei soltanto il Molise: “Il tempo pieno in Sicilia è assolutamente residuale – si rammarica Lagalla – In Sicilia a fronte di un contingente di docenti destinati al tempo pieno, ne abbiamo restituiti una quota perché le scuole e le famiglie non optavano per il tempo pieno. C’è Certamente una resistenza verso il tempo pieno che va superata – chiosa -, sia per quel che concerne le famiglie che i docenti che le strutture“.
Il periodo di pandemia ha, invece, falcidiato i servizi erogati dagli Ersu. Lockdown e didattica a distanza hanno provocato una drastica riduzione degli studenti che hanno fatto ricorso ad alloggi e mense a disposizione degli universitari. “Una problematica strettamente legata alla all’università, e principalmente all’Università di Palermo – ha commentato Di Miceli -, che di fatto ha ha sospeso l’attività didattica frontale e ha mandato tutti quanti in didattica a distanza. Ciò ha fatto sì che i ragazzi non hanno di fatto fruito della nostra mensa e degli alloggi destinati alla residenza. Noi facevamo qualcosa come 650.000 pasti che davamo ai nostri studenti. In questo anno si saranno ridotti sì e no a 50.000 45/45 50.000 pasti quindi stiamo parlando di una riduzione drastica, così come si è verificato per gli accessi anche alle nostre residenze”, ha affermato Di Miceli.
Roberto Lagalla non si è risparmiato sul proprio futuro personale. Il suo nome, infatti, è tra quelli papabili per ricoprire il ruolo di sottosegretario: “Mi fa molto piacere che il mio nome sia uno tra quelli potenzialmente presi in considerazione per rivestire un ruolo di governo, in un esecutivo che io apprezzo molto, per l’impegno che il Capo dello Stato ha posto nel proporlo agli italiani come soluzione, secondo me l’unica qualificata di risposta al momento di crisi politica sociale ed economica che si sta vivendo. Apprezzo il presidente Draghi per le cose che ha fatto e quindi non posso che essere onorato per la considerazione. Null’altro che questo“, ha chiosato l’Assessore regionale alla Formazione professionale e all’Istruzione.