A Lercara Friddi (PA), come riportato da Repubblica Palermo, si sta consumando un piccolo casus belli che ha come palcoscenico l’Istituto superiore e come protagonista Zeus, un weimaraner. Questo dolcissimo segugio, al centro della contesa, cosa avrà mai combinato? Nulla, se non quella di accompagnare, qualche volta, a scuola la sua padrona, la dirigente scolastica Giovanna Lascari, con grande disappunto del professore di Storia e i Filosofia, Giuseppe Vetrano che, per impedirne la presenza, ha scritto al sindaco, Luciano Marino, chiedendo di emettere un’ordinanza.
Se da un lato la direttrice afferma che Zeus non disturba, sta sempre la guinzaglio, ha fatto tutti i vaccini, è tranquillo e amato dagli studenti che ne hanno fatto la loro mascotte, dall’ altro, il docente ribatte che “gli animali non fanno parte del personale scolastico”, la sua presenza tra i corridoi, a volte in classe o alle riunioni, è disturbante e potrebbe essere pericolosa per gli alunni, il personale e gli stessi docenti. Se la preside ricorda come nel piano triennale dell’offerta formativa scolastica ci sia un progetto di “pet therapy”, dal canto suo, il professore minaccia, se la situazione dovesse reiterarsi, di non entrare più all’interno dell’Istituto. Il sindaco, chiamato in causa, emetterà o meno l’ordinanza “restrittiva” nei confronti di tutti gli animali domestici? Per il momento non ha, ancora, preso alcuna decisione.
Noi vogliamo chiudere con Luigi Pirandello e il suo: “Se si guarda negli occhi un animale, tutti i sistemi filosofici del mondo crollano”.