Il progetto, promosso dalla Cooperativa sociale ed agricola Placido Rizzotto – Libera Terra in collaborazione con Libera Terra Mediterraneo, è rivolto alle scuole dell’Alto Belice Corleonese.
I soci della Cooperativa, nata grazie all’impegno dell’associazione Libera, della Prefettura di Palermo, del movimento cooperativo e del Consorzio Sviluppo e Legalità dell’Alto Belice Corleonese, si dedicano a rimettere in coltura i beni confiscati alla mafia in questo stupendo territorio dell’entroterra palermitano. Durante il progetto, hanno avuto modo di raccontare il loro impegno nel settore agricolo e sociale ai giovani residenti nei Comuni del territorio.
Un ruolo importante è stato svolto dal Consorzio Sviluppo e Legalità dell’Alto Belice Corleonese, che ha patrocinato l’iniziativa e ha garantito la presenza di alcuni suoi qualificati rappresentanti. Il loro contributo è stato significativo per sottolineare l’impegno dei comuni del territorio nel contrasto alla mafia, partendo dalla concretezza del corretto e proficuo riutilizzo sociale dei beni confiscati.
Ogni incontro è stato un’opportunità per approfondire tematiche cruciali nella formazione dei giovani, promuovendo una cultura fondata sulla legalità e sul contrasto alle mafie. Inoltre, si è cercato di creare una memoria collettiva che, ricordando la vita delle vittime innocenti delle mafie, stimoli l’impegno quotidiano di ognuno.
L’approccio utilizzato, ideato dai ragazzi del Servizio Civile di Legacoop Sicilia che hanno svolto il loro servizio presso la Cooperativa, è basato su una metodologia in parte ludica tramite un quiz strutturato. Questo approccio ha ottenuto un notevole successo in termini di coinvolgimento degli studenti, che si sono sentiti parte protagonista negli incontri.
Il tema della confisca e del riutilizzo sociale dei beni confiscati, concretamente rappresentato dall’attività della Cooperativa e dal lavoro del Consorzio Sviluppo e Legalità, è stato il fulcro degli incontri. Ai ragazzi è stato raccontato come questa conquista legislativa sia stata frutto dell’intuizione di Pio La Torre e successivamente della rete dell’associazione Libera. Inoltre, sono stati mostrati loro i risultati positivi economici e sociali che questa iniziativa ha comportato per il territorio dell’Alto Belice Corleonese.
Grazie anche ad attività di promozione e formazione, come i percorsi di turismo responsabile di “Libera il G(i)usto di Viaggiare” e i “Campi E!state Liberi!”, che coinvolgono ogni anno migliaia di giovani da tutta Italia, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di conoscere due attività a cui potrebbero aderire per approfondire, ancora meglio, le attività della Cooperativa e i beni confiscati che essa gestisce.
Ogni incontro si è concluso con una merenda a base di frollini Libera Terra, rappresentando i prodotti realizzati grazie alle materie prime coltivate dalla cooperativa sui beni confiscati in gestione.
Il progetto, la cui ultima tappa si è tenuta il 15 maggio all’Istituto Francesca Morvillo di Monreale, alla presenza di Alberto Arcidiacono, Sindaco di Monreale e Presidente dell’Assemblea del Consorzio Sviluppo e Legalità dell’Alto Belice Corleonese, che patrocina il progetto, e Letizia Sardisco, Assessore alla Legalità ed ai Beni Confiscati del Comune di Monreale, ha coinvolto gli istituti scolastici di San Giuseppe Jato, San Cipirello, Corleone, Partinico, Altofonte, Piana degli Albanesi, Camporeale, Roccamena e Grisì, e ha visto la partecipazione di oltre 800 studenti.
“Siamo contenti di aver potuto raccontare del nostro impegno da cooperatori sui beni confiscati ai ragazzi del territorio dove lavoriamo”, dichiara Francesco Citarda, presidente della Cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra. “Farlo insieme al Consorzio Sviluppo e Legalità è stato ancora più importante. I risultati raggiunti in questi anni testimoniano che una sana collaborazione tra soggetti pubblici e privati è la via maestra per dare vita a percorsi di cambiamento in totale discontinuità alle mafie, basati su un sano sviluppo economico e sociale“.