Bruno Tabacci esce da Più Europa, dopo una riunione del consiglio nazionale del suo “Centro Democratico” tenutasi giovedì 26 settembre. Il matrimonio forzato con Emma Bonino giunge dunque al termine: lui era favorevole al governo Conte-bis ma contraria la Bonino e la direzione del partito, che aveva messo Tabacci in minoranza. Era chiaro che la convivenza non sarebbe continuata a lungo.
Tabacci non aveva gradito la scelta del segretario Della Vedova e della direzione del partito di collocare Più Europa all’opposizione, con un voto che lo ha messo in minoranza. “Proprio lui, che dal sostengo a Conte ne ha fatto una ragione d’essere, come avrebbe potuto restare ora fuori dal nuovo assetto di potere M5S-PD? Il no della Bonino gli ha gelato le speranze di un ingresso al governo”, dicono fonti del partito. Per la verità, già da tempo i rapporti erano freddi, se non assenti. Tanto che l’abbandono di Tabacci non sembra suscitare troppe reazioni. “L’abbandono di Tabacci? Ce ne faremo una ragione”, replicano.
Intanto, all’orizzonte si profila un patto fra “Siamo europei” di Carlo Calenda (contrarissimo al governo Conte bis) e “Più Europa” di Emma Bonino: il prossimo 11 ottobre, a Napoli è in programma un evento co-organizzato con la formazione politica di Carlo Calenda e (da poco) di Matteo Richetti. Prove tecniche per una fusione tra i due movimenti? Potrebbe essere e questo creerebbe una forza politica forte di un certo consenso, che potrebbe erodere parlamentari a partiti governativi e indebolire ulteriormente l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte.
Ferrandelli: Restiamo in “Più Europa”
Chi resta con il movimento di Emma Bonino è Fabrizio Ferrandelli, fra i leader dell’opposizione in consiglio comunale a Palermo. “Insieme ad altri amici di cultura popolare e cattolico-democratica, ho partecipato al congresso fondativo di Più Europa sostenendo la mozione programmatica “Stiamo Uniti in Europa” promossa da Bruno Tabacci e da Centro Democratico. Le ragioni della nostra adesione a Più Europa – spiega – sono oggi più solide di allora, nel contesto politico italiano ed europeo. Abbiamo condiviso la scelta di Più Europa di collocarsi politicamente all’opposizione del nuovo governo giallorosso, perché riteniamo che solo a partire da questa scelta si possa lavorare alla costruzione di un’alternativa sia ai sovranisti che ai populisti”.
“Per queste ragioni – aggiunge – rispettiamo la scelta di Centro Democratico di sciogliere il patto federativo con Più Europa anche se non la condividiamo e ci saremmo aspettati un rispetto delle decisioni degli organismi dirigenti del partito e l’accettazione del confronto interno. In tanti resteremo saldamente in Più Europa e lavoreremo per farne un partito riferimento di quella cultura popolare che, come accade in tutta Europa, dialoga e collabora con la culturale liberal-democratica. Auguriamo al presidente Tabacci e agli amici di CD buon lavoro, sicuri che ci ritroveremo sullo stesso fronte su tanti temi nazionali e locali”.