La società di gestione dell’Aeroporto di Catania comunica che, dal pomeriggio di oggi, è operativa la tensostruttura di supporto all’area partenze del Terminal C che agevolerà la gestione dei flussi di passeggeri.
Per aumentare ancora di più la capienza del terminal, inoltre, la Sac e l’Aeronautica Militare procederanno a posizionare due tensostrutture di 54 mq ciascuna, da allestire in area airside, in corrispondenza dei Gate C1 e C5, per le operazioni di preimbarco e imbarco.
L’Aeronautica Militare fornirà strutture campali, illuminate e refrigerate già in partenza dal 3^ Stormo di Villafranca (VR), che consentiranno di fornire supporto logistico al personale aeroportuale. Come da nota della Difesa, che si è attivata subito dopo aver ricevuto la telefonata del Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, si stima che le infrastrutture campali arriveranno a Catania nella serata di domani e che le operazioni di montaggio partiranno immediatamente. La Base di Sigonella rimane comunque un’opportunità a disposizione delle autorità locali e della Direzione Aeroportuale.
“Ringrazio ancora chi ci sta supportando concretamente: il Ministro Crosetto e la Difesa, il presidente della Regione Schifani, l’Aeronautica Militare, il Prefetto, la Protezione civile, l’Enac, gli Enti di Stato e tutto il personale aeroportuale che sta lavorando senza sosta per fare in modo che si possa tornare alla normalità il prima possibile” – commenta Nico Torrisi, amministratore delegato della SAC.
La parziale chiusura dell’aeroporto etneo di Fontanarossa, a causa dell’incendio verificatosi nei giorni scorsi, ha provocato, tra le altre cose, danni enormi per l’economia catanese e siciliana, si stima circa 40 milioni di perdite al giorno.
Per Salvo Politino, presidente Assoesercenti Sicilia. “si stima una perdita di circa 40 milioni di euro al giorno. A essere coinvolti non saranno solo i turisti, ma soprattutto l’indotto con le imprese del trasporto, ncc, bus, taxi, la filiera turistica in generale, con particolare riferimento a hotel, b&b, bar, ristoranti, agenzie di viaggio. Il danno riguarda non solo gli arrivi ma anche le partenze. Catania, nel centro storico e non solo, sembra avvolta da una certa desertificazione per il mancato arrivo dei turisti, fatto questo che ha totalmente stravolto le aspettative economiche degli operatori della filiera turistica”.
“Sorge spontaneo il quesito: chi pagherà per i mancati introiti agli operatori economici? – continua – Può un aeroporto internazionale come quello di Catania entrare in crisi per un incendio circoscritto? Gli investimenti sulla sicurezza, sotto il profilo professionale, sono all’altezza delle esigenze di una infrastruttura strategica? Come mai la governance della Sac che gestisce anche l’aeroporto di Comiso non ha subito dirottato i voli proprio sullo scalo del Ragusano evitando disagi? Forse farebbe bene la governance della Sac – conclude Politino – a destinare gli utili di gestione come risarcimento per gli operatori danneggiati. Aspettiamo una risposta”.