La calma ancora non regna a Fontanarossa, ma il peggio, si spera, è alle spalle (CLICCA QUI).
Tra le pieghe dello scontro politico che ha coinvolto i partiti della coalizione di centrodestra, affiora un bisogno di normalità che consente a chi gestisce oggi Catania di poter proseguire nel proprio lavoro.
“Un aeroporto di levatura internazionale che macina record e punta ad essere sempre più hub del Mediterraneo non può e non deve permettersi alcuna fragilità strutturale ed organizzativa. Su quest’ultimo punto, infatti, riteniamo sia stata evidente la mancanza di un efficiente piano operativo alternativo in un caso del genere“. Lo afferma il leader della Ugl etnea Giovanni Musumeci in una nota nella quale invita a “riflettere sull’accaduto” e aggiunge: “La fase critica dell’incidente sta per essere superata, ma ciò non vuol dire che da questo momento non può cominciare una seria riflessione da parte di tutti su ciò che stiamo continuando a vivere, senza dimenticare che siamo nel pieno della stagione turistica“.
Molti degli operatori turistici e in particolare la Fiavet hanno temuto che lo stallo dello scalo di Catania potesse dare il colpo di grazia alla stagione che ha ricevuto un’importante scossa negativa, ma che sta impattando nel suo complesso.
“Ci sono tanti, troppi, aspetti – continua Musumeci – sui quali ci si dovrebbe soffermare, aldilà dell’individuazione delle precise responsabilità rispetto a quanto accaduto, che spetta alla magistratura, sulla quale riponiamo piena fiducia. Questa è piuttosto una di quelle situazioni sulle quali i riflettori, a nostro avviso, devono rimanere accesi perché il nostro scalo aeroportuale è un patrimonio fondamentale per l’economia del territorio ed il lavoro“.
“Noi della Ugl – prosegue il sindacalista – continuiamo a chiedere a Stato e Regione Siciliana ristori adeguati per le imprese, lavoratori e turisti. Intanto vogliamo ringraziare pubblicamente tutti i lavoratori diretti e dell’indotto, che hanno dato un’ottima prova di capacità di reazione e grande professionalità“.
“La realtà di Catania – conclude Musumeci– non può e non deve rimanere indifferente su quella che è la gestione delle proprie risorse pubbliche, come è l’aeroporto Vincenzo Bellini, perché il destino di un territorio, del suo potere economico e di chi ci lavora non possono essere affatto abbandonati nelle criticità mai più all’approssimazione ed all’improvvisazione“.
“All’aeroporto di Comiso siamo passati dai 40 ai 4 voli giornalieri e c’è chi parla di “ritorno alla normalità”. Per me che un aeroporto con tantissime potenzialità ritorni ad essere un fantasma che riappare solo quanto lo scalo di Fontanarossa va in crisi è tante cose tranne che normale” ha scritto su Facebook Nino Minardo, deputato della Lega e Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati. “La dura lezione di questa estate – aggiunge Minardo – e i disagi e le cancellazioni che ancora oggi si verificano all’Aeroporto di Catania devono far cambiare rotta sugli aeroporti siciliani. Ora o mai più“.
Alla ripresa dopo le ferie di agosto, a “tregua armata” tra i partiti e le lobby catanesi bisognerà capire come si riparte, ma soprattutto, a verifiche fatte, tecniche e politiche comprese, sarà utile analizzare la volontà di rimettere a posto le cose nei piani alti di chi sceglie strategie e le porta avanti.