L’aeroporto di Comiso è uno snodo cruciale per il territorio ibleo. Nelle ultime settimane si è parlato tanto dell’addio di Aeroitalia, addio sventato grazie all’accordo raggiunto con la Sac che, come spiega in una nota la compagnia aerea, “mira a rispondere in maniera concreta alle esigenze di mobilità dei viaggiatori e a sostenere lo sviluppo del territorio”.
Dello scalo, dei rapporti con la Sac, degli investimenti della Regione e dello sviluppo dell’aeroporto di Comiso “Pio La Torre” ne parliamo con il sindaco Maria Rita Schembari.
Sindaco del Comune di Comiso, Maria Rita Schembari, una panoramica sull’attuale situazione?
“Dopo l’abbandono improvviso di Ryanair nella primavera del 2023, grazie alla mediazione del presidente della Regione Renato Schifani è arrivata a Comiso questa nuova compagnia, Aeroitalia, che ha immediatamente supplito le necessità della nostra aerostazione, ovvero le connessioni con le maggiori città, e lo ha fatto in maniera più che meritevole. Da allora in poi, forse anche per via dell’assenza di Ryanair che tende un po’ a fagocitare il resto del mercato, sono arrivate a Comiso tante altre nuove compagnie che non erano mai arrivate, mi riferisco in particolare a Wizzair, Volotea, Vueling che ci ha addirittura connesso con Barcellona, più una serie di charter per esempio il transavia con Parigi, anche se purtroppo la chiusura del Clubmed così come la chiusura del resort di Donnafugata hanno causato nelle ultime due estati un decremento della presenza di charter turistici, però non sono mai stati cancellati del tutto. È chiaro che in un piccolo aeroporto dopo la stagione estiva, che possiamo dire sia quella più ricca dato che siamo un lembo di Sicilia particolarmente attrattivo anche dal punto di vista dei visitatori, i voli si riducano un po’. Per adesso è presente Aeroitalia che oltre a garantire le mete fondamentali di Roma, Milano, Bologna, Firenze, ci garantirà a brevissimo anche la connessione con Perugia, Parma e Cuneo. Connessioni fondamentali per il nostro aeroporto e le prospettive in avanti sono quelle di poter contrattare, innanzitutto, con Aeroitalia ma anche con altre compagnie grazie anche ai sostegni regionali”.
Quali rapporti intercorrono con la Sac?
“Il rapporto con la Sac è il rapporto che c’è tra l’ente concedente o sub-concedente, in questo caso dell’aeroscalo che è il comune di Comiso perché l’aeroporto di Comiso è l’unico caso in Italia di aeroporto non di proprietà dello Stato e quindi di ENAC, quindi l’ente concedente è l’ente territoriale, ma oltre ad essere concedenti siamo anche parte della società cioè il comune di Comiso che era all’interno della società di gestione separata dell’aeroporto di Comiso rispetto a quello di Catania che si chiamava SOACO, in seguito a un’operazione di fusione di SOACO all’interno di SAC, è oggi membro di SAC con una quota dello 0,97%, arrotondata all’1%. Di conseguenza siamo soci, sediamo all’assemblea dei soci e continuiamo a testa alta ad essere in questo senso parte importante del territorio presente all’interno della società”.
La SAC dovrebbe rivolgere maggiore attenzione a Comiso, considerando l’importanza che riveste nel territorio?
“Il problema è che i piccoli aeroporti vanno sostenuti e normalmente vanno sostenuti con la finanza pubblica, per esempio l’aeroporto di Trapani viene sostenuto dalla Regione Siciliana con delle cifre ad hoc, che riguardano anche svariati milioni di euro l’anno e consentono oggi che le maglie dell’Europa sono un po’ più larghe su questo punto di vista anche con trattative private, di accaparrarsi quante più tratte possibile, quante più compagnie possibile, e quindi di far volare da quell’aeroporto che, aggiungo, non è un’aeroporto comodissimo, il sistema viario purtroppo in Sicilia non purtroppo dei migliori, e quindi quanto Trapani quanto Comiso non sono del tutto facili da raggiungere. Ci conforta il fatto che da quest’anno la Regione Siciliana ha stanziato 3 milioni di euro destinati esclusivamente all’incremento di traffico e di rotte dall’aeroporto di Comiso, siamo quindi contenti che con questi fondi destinati solo all’aeroscalo di Comiso si potrà veramente avere una stagione “summer” particolarmente ricca”.
Quali altri investimenti da parte della Regione?
“A parte i 3 milioni di euro che sono fondamentali per la sopravvivenza e il progresso del nostro aeroscalo per quanto riguarda la presenza dei passeggeri, dall’altra parte la Regione Siciliana ha dotato il nostro aeroporto attraverso i fondi per lo sviluppo e la coesione sottoscritti tra lo Stato e la Regione a Palermo di recente con il presidente Meloni e il presidente Schifani, 47 milioni di euro in totale suddivisi tra la viabilità accessoria all’aeroporto, fondamentale per poter rendere accessibile il nostro aeroscalo, in particolare il completamento della viabilità che connette la SS 115 con la SS 514, in più degli interventi strutturali fondamentali sull’aerostazione passeggeri già esistente e una parte molto cospicua, 20 milioni di euro, per costruire la piattaforma cargo sull’aeroporto. A ciò aggiungo che il comune di Comiso a breve avvierà i lavori per la costruzione dell’ufficio merci che è altra cosa rispetto al cargo perché le merci viaggiano nella pancia degli aeri passeggeri, il cargo invece viaggia in altri orari, con altri aerei e con ben altri volumi di merci che possono dare veramente respiro e sviluppo ulteriore ad una fascia che va dall’agrigentino fino al siracusano attraversando tutta la costa del ragusano, e quindi aumentando la produzione di ortaggi in serra ma anche la produzione d’eccellenza florovivaistica che produce l’elemento, a mio parere, ideale per il trasporto in aereo. I fiori sono leggeri, vengono trasportati in pochissime ore, arrivano freschi su mercati in cui un fiore è una vera rarità, penso al nord Europa, al nord America, agli Emirati Arabi e al deserto dove regalare un fiore è come regalare un gioiello”.
Lo scorso 27 novembre si è tenuto il tavolo permanente dei sindaci, cosa ci può dire a riguardo?
“Il tavolo istituzionale che si è riunito giorno 27 mattina all’aeroporto di Comiso era necessario anche perché alle grida scomposte di alcuni che lamentano malcontenti enormi per un decremento nel numero dei passeggeri nell’aeroporto era corretto che fossero le Istituzioni ad interrogarsi e chiedersi i perché di tante cose, che lo chiedessero al management di SAC e che quindi tutti insieme si arrivasse ad una risoluzione. Il tavolo ha preso consapevolezza dell’importanza di questi interventi già attuati dalla Regione, per i quali è molto più che positivamente impressionato contento e soddisfatto, ma è giusto anche che questi interventi di 3 milioni di euro in finanziaria a favore dell’incremento della mobilità, non sia un intervento una tantum, ma possa essere programmato negli anni perché il tessuto imprenditoriale possa poter contare ad ogni stagione estiva che poi, come ben sappiamo, da noi può essere abbondantemente espansa per 9, 10 mesi l’anno può contare su un flusso costante di passeggeri turisti che possano aiutare ad incrementare questo che è un settore di nicchia ma in costante crescita in tutta la Sicilia e anche nelle nostre zone almeno da un decennio a questa parte”.
Quali maggiori azioni servirebbero per sviluppare lo scalo aeroportuale?
“Per sviluppare un’area di captazione di passeggeri è necessario connettere bene un aeroscalo, cioè rendere appetibile alla pari rispetto a Catania per un’abitante delle province limitrofe l’aeroporto di Comiso piuttosto che quello di Catania. Bisogna porre in essere, con tutti gli sforzi possibili, un trasporto pubblico locale che mi porti, cosi come accade con Catania, i passeggeri ipotetici a Comiso, altrimenti il passeggero X che cercherà un volo per Roma piuttosto che Milano cioè le stesse rotte che si operano su Comiso, se non avrà chi della propria famiglia o dei propri amici è disponibile ad accompagnarlo, sceglierà al 90% Catania perché ha l’agio e la possibilità di essere accompagnato da una compagnia di trasporto pubblico locale che si voglia”.
“Su questo campo ci siamo già mossi insieme al comune di Ragusa con l’assessorato alla mobilità e ai trasporti di Palermo. Ho avuto rassicurazioni da parte di alcune compagnie, intanto la disponibilità da parte di Etna Trasporti ad esempio nel fare una sorta di spola tra la contrada Coffa e l’aeroporto poiché da Coffa passano tutti i pullman che connettono Ragusa con Catania, e quindi questa connessione con l’aeroporto è fondamentale. Inoltre l’azienda SAIS Giamporcaro ha fuso al proprio interno un’altra azienda che copriva la tratta Agrigento – Vittoria, quindi potremmo allargare questa area di captazione da Agrigento fin qua, fino a portarli all’aeroporto di Comiso. Ovviamente, non appena sarà stabilita e stabilizzato un tabellone orario quanto più possibile definitivo la compagnia di trasporto pubblico locale, in questo caso SAIS Giamporcaro, è disponibilissima ad attuare questo tipo di tratte ed allargare la nostra attrattività verso l’agrigentino e quando dico l’agrigentino ovviamente inglobo dentro il lembo della provincia di Caltanissetta che si frappone in mezzo quindi Gela da una parte e Niscemi dall’altra, ma Gela con il suo polo industriale è chiaro sia una meta continua e costante di professionisti, di imprenditori, di operai specializzati che hanno bisogno di viaggiare settimanalmente, e potrebbe essere veramente un motivo in più per arricchire di passeggeri i nostri voli”.
La Catania – Ragusa darà maggiore slancio?
“Da quello che io ascolto dal management di SOACO, la conclusione del raddoppio della Ragusa – Catania potrà veramente far partire finalmente quello che era nelle menti di tutti il sistema aeroportuale Catania – Comiso, a quel punto quando i tempi di percorrenza tra Comiso e Catania si abbatteranno fino a quaranta minuti con un pullman, un passeggero non farà più differenza se partire dall’uno o dall’altro scalo”.