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L'apppello

Aggressione al 118 a Catania, Castro (Seus): “Serve riconoscimento per l’autista-soccorritore”

lunedì 14 Aprile 2025

Ennesima aggressione agli operatori della Seus 118 in Sicilia. Ieri (sabato 12 aprile) a Catania un’ambulanza è stata inviata nel centro città per soccorrere una persona investita da un monopattino. All’arrivo sul posto l’equipaggio ha trovato un anziano ferito che veniva aggredito dall’uomo alla guida del monopattino, un giovane extracomunitario in evidente stato di alterazione psicofisica. I due soccorritori del 118, un uomo e una donna, non hanno esitato un attimo a intervenire per fermare l’aggressione e proteggere l’incolumità dell’anziano. Un gesto di grande coraggio e umanità, che però ha provocato un’aggressione con calci e pugni ai loro danni da parte dell’extracomunitario. Nonostante tutto, con l’aiuto di qualche passante, sono riusciti a mettere in salvo l’anziano. Successivamente i due operatori si sono recati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Garibaldi, dove hanno ricevuto una prognosi di 5 giorni.

Riccardo Castro, presidente della Seus 118, sottolinea: «Auguro una pronta e immediata guarigione ai nostri due soccorritori feriti, i quali sono intervenuti con grande professionalità e umanità, non esitando a mettere a rischio la propria incolumità per salvare l’anziano. È inaccettabile che i nostri operatori siano continuamente vittime di aggressioni. Nel 2025 sono già 10 i casi in Sicilia che hanno coinvolto soccorritori della Seus, a testimonianza di un fenomeno vergognoso che va debellato prima possibile. Il nostro Servizio rappresenta il front-office della Sanità e gli autisti-soccorritori sono fondamentali nel sistema dell’emergenza-urgenza 118. Tuttavia in Italia non sono inseriti nelle professione sanitarie. È urgente, quindi, il riconoscimento giuridico della figura professionale dell’autista-soccorritore: ciò consentirebbe di estendere automaticamente le tutele previste per il personale sanitario anche agli operatori dell’emergenza extraospedaliera, indipendentemente dal loro inquadramento contrattuale o dalla struttura di appartenenza».

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