Venerdì di protesta a Palermo. Una folta delegazione di agricoltori siciliani si è radunata questa mattina nel capoluogo siciliano per protestare contro il crollo del prezzo di vendita del grano. Un calo di fatturato insostenibile, a giudizio dei manifestanti, dovuto principalmente alle importazioni di prodotti cerealicoli dall’estero, come ad esempio il Canada. Paesi in cui è consentito l’uso di glifosato, un’erbicida che facilita la coltivazione intensiva.
Il corteo, svolto in contemporanea in altre cittá italiane, è partito intorno alle 9 da piazza Marina, per dirigersi successivamente a piazza Indipendenza, sede della presidenza della Regione Siciliana. All’interno di Palazzo d’Orleans è infatti previsto un incontro con i rappresentanti del Governo Regionale. I presenti saranno impegnati, insieme a tutti gli altri presidi italiani, in una conference call a cui parteciperà il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Agricoltori in piazza a Palermo, le voci della protesta
Ad organizzare la protesta è stata la sigla di settore Coldiretti. A seguire la manifestazione anche diversi amministratori locali. Come l’assessore all’Agricoltura del Comune di Castelvetrano Andrea Cantavespri, il quale spiega le ragioni della protesta. “Siamo al fianco degli agricoltori per sensibilizzare il Governo Regionale e non solo sulla crisi del comparto cerealicolo. Siamo nel periodo di semina, ma non ci sono certezze a causa dei prezzi sul mercato. Rispetto agli anni passati, il valore del grano è sceso ai minimi storici. Si parla di meno di 20 centesimi al chili. C’è il rischio che gli operatori di settore non vadano nemmeno a seminare quest’anno“.
In testa al corteo ha fatto capolino il drappo del Comune di Palermo. A capitanare il gruppo di sindaci presenti c’era infatti il primo cittadino del capoluogo siciliano Roberto Lagalla. L’ex Rettore, in funzione del doppio ruolo di sindaco della Città Metropolitana, ha puntualizzato la necessità di estendere la battaglia per i diritti dei lavoratori nei tavoli che contano a livello mondiale. “E’ necessario supportare le azioni di governo a livello internazionale per difendere la competitività e la qualità del prodotto italiano. E’ una protesta di sensibilizzazione. Guarda all’identità territoriale, all’economia, alla qualità della filiera e della sicurezza alimentare“.
I partecipanti alla manifestazione hanno sfilato in maniera pacifica lungo tutto il Cassaro. Una protesta rumorosa, necessaria a farsi sentire dal mondo delle istituzioni. Come spiega Sabrina Interrante, responsabile femminile di Coldiretti Sicilia. “Siamo in piazza, numerosi. Non si può continuare con questo sistema. Ci stanno togliendo i nostri diritti. Il lavoro è dignità. Il grano va pagato ad una cifra corrispondente ai sacrifici che facciamo. Ciò per portare avanti le nostre aziende e garantire un futuro ai nostri figli“.