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Tutto pronto per l’avvio del programma di appuntamenti de “La Macchina dei Sogni” diretta da Mimmo Cuticchio che, ancora una volta, accoglierà teatranti, artisti, manianti, burattinai, marionettisti, narratori, tutti interpreti di spettacoli ispirati alla Luna, alla sua fragilità squisitamente femminile, alle innumerevoli leggende ed influenze nei millenni.
Il festival comincerà ufficialmente venerdì 19, alle 18, all’interno del Museo d’arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo, con “Soul Wood – Incontro fra cielo e terra con i fili” della pisana Silvia Diomelli: uno spettacolo in miniatura, piccolo piccolo, un tesoro dipinto e vestito, popolato da marionette a filo impegnate in racconti stravaganti, persino in una minuscola sala da bagno.
Alle 21 il primo appuntamento con le “Serenate al chiaro di luna”, dichiarazioni all’innamorata ovviamente sotto l’occhio affettuoso della luna, amica degli amanti.
La tradizione sopravvisse fino ai primi anni ’60 del Novecento, poi con l’avvento della tv, venne archiviata e dimenticata: ma l’Associazione delle Antiche serenate notturne di Sciacca, già da quasi 15 anni recupera alcuni dei più bei canti della tradizione siciliana.
Seguirà l’intervento del geniale argentino Horacio Peralta con le sue “Piccole storie senza parole” del Bululu Theatre: drammi leggeri, inconsistenti, di squisito gusto borgesiano con un occhio all’escandescenza del Goya.
Chiuderà la prima giornata, alle 22,30, il poeta iracheno, naturalizzato palermitano, Yousef Latif Jaralla con “L’anno della mosca”, la storia di Assla, di racconti disperati, unguenti miracolosi, guaritori immarcescibili. Un mondo a parte che guarda a Samarcanda.
L’atrio del Museo d’Arte contemporanea accoglierà anche un’opera site specific di Roberta Barraja: un ippogrifo di 8 metri x 5,50 lavorato in tarlatana (garza di cotone) formato dall’unione di tanti coni, impreziositi da tessuti e materiali già carichi di una vita propria, lavorati e intrecciati sul corpo della leggendaria creatura, simbolo di qualcosa impossibile da ottenere.
Particolare attenzione sarà rivolta ai bambini, dai 6 ai 10 anni, con un laboratorio “C’è vita sulla Luna?” tenuto da Sara Cuticchio, questo primo weekend dalle 16 alle 18, che si propone di avvicinare i piccoli all’espressione creativa attraverso le marionette e il gioco della narrazione, permettendo loro di manipolare creativamente materiali diversi, di acquisire la consapevolezza del proprio “saper fare”, accrescendo in tal senso la propria autostima.