Una parte dei proventi dell’imposta di soggiorno per agevolazioni sulla Tari: la proposta al Comune di Taormina arriva dall’Associazione Albergatori di Taormina che così chiede all’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca di prendere in considerazione l’opportunità di concedere riduzione riguardanti i residenti della Perla dello Ionio. L’iniziativa ha una valenza significativa se si pensa che il gettito dell’imposta di soggiorno nel 2023 ha toccato complessivamente quota 4 milioni di euro.
“Il decreto legislativo 14 marzo 2011 n. 23 – spiega il presidente dell’Associazione Albergatori, Gerardo Schuler -, ha dato facoltà ai Comuni a vocazione turistica di introdurre l’Imposta di Soggiorno e Taormina lo ha fatto nel 2013. Come tutti sanno gli alberghi di Taormina emettono le ricevute fiscali/fatture ai loro ospiti aggiungendo l’imposta di soggiorno che poi riversano per interro al comune che dovrebbe utilizzarli per gli scopi della tassa di scopo – scusatemi il gioco di parole – quindi investendo nel settore turistico”.
Finora la legge prevedeva che il gettito derivante fosse “destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive”. Da qualche mese c’è una novità legislativa e, dopo averne discusso in consiglio direttivo, gli albergatori di Taormina desiderano fare oggi una loro proposta a sostegno di una comunità, come la nostra, che vive prevalentemente di turismo e che a volte, nei momenti di maggiore e talvolta ancora oggi imprevedibile sovraffollamento, ne soffre anche. Lo chiamano overtourism”.
Per come previsto nel comma 493 del primo articolo della legge di bilancio per il 2024 ai comuni che hanno introdotto questa imposta è stato concesso l’utilizzo di parte degli introiti dell’imposta di soggiorno per garantire sconti Tari a cittadini e aziende produttive. “Ed è quello che abbiamo proposto noi albergatori – evidenzia Schuler – all’assessorato al Turismo di Taormina: un alleggerimento della pressione fiscale Tari per tutti, finanziata con una parte di quel tesoretto dell’Imposta di Soggiorno che nel 2023 è stato di 3,9 milioni di Euro”. “Il Comune di Taormina, per come dichiarato dal sindaco De Luca, sta finalmente per uscire dal dissesto – rimarca il presidente degli Albergatori -, e sta al momento valutando se è possibile accogliere la nostra proposta e se la riduzione dei costi debba essere operata a monte, ovvero con una specifica voce da inserire nel tool di calcolo per la formazione del pef (piano economico finanziario), oppure a valle cioè con un abbattimento successivo del costo come risultante dallo stesso piano”.
La conclusione del dissesto potrebbe anche slittare di qualche mese, per aspetti procedurali, ma ciò non inciderebbe, in sostanza, sulle sorti di un’iniziativa che viene ritenuta fattibile dagli operatori dell’industria dell’ospitalità, che auspicano si possa percorrere questa strada in vista del 2025. “Comunque vada, noi albergatori siamo ottimisti che la nostra proposta venga accolta favorevolmente dall’Amministrazione comunale – sostiene Schuler -. Abbiamo chiaramente proposto che questa agevolazione, per quanto riguarda la parte cittadini residenti, vada estesa solo a quelli residenti con prima casa. Se poi il Comune dovesse decidere di applicare lo sconto Tari solo a cittadini residenti e imprese in regola con i pagamenti dei tributi locali, anche questo potrebbe essere un ulteriore incentivo”.
L’industria dell’accoglienza prova, insomma, a sondare il terreno per convincere l’Amministrazione ad impiegare una parte dell’imposta di soggiorno, nel contesto quindi di un maxi-tesoretto da 4 milioni, per alleggerire la pressione fiscale a carico dei residenti nella capitale del turismo siciliano e di riflesso anche delle imprese.
Poi il monito finale degli albergatori: “Certo, bisogna in ogni modo evitare di innescare la spirale di un circolo vizioso nel quale gli alberghi vengano usati sempre più come bancomat delle Amministrazioni Comunali che hanno introdotto questa tassa, ma secondo noi albergatori, il tentativo va fatto in modo equilibrato e condiviso per il bene dei residenti, delle aziende produttive e dei lavoratori stessi, quindi dell’intero settore socio-economico di una comunità turistica importante per come lo è la nostra amata Taormina”.