Quando mangiamo bene si attivano specifiche aree della corteccia cerebrale. Certo, la componente simbolica ha molto valore: le nostre convinzioni personali, il significato attribuito a una determinata pietanza sono fondamentali nei processi di modulazione neurofisiologica.Il cibo è molto legato alle emozioni e alle cognizioni. Una biochimica sana e naturaleproduce un buon funzionamento del cervello mentre, il contrario ha effetti collaterali sul sistema nervoso e sul comportamento, scrive Vincenzo Tedesco. Un disordine mentale e/o fisico comporta una alimentazione disordinata e squilibrata, e viceversa.
Occorre innanzitutto prediligere solo cibi di manifattura artigianale, vegetali biologici e ricchidi magnesio: minerale indispensabile nei soggetti affetti da deficit dell’attenzione. Ottimi anche gli integratori di vitamina B6, zinco e carnitina.
Conservanti e coloranti aumentano notevolmente il rischio di deficit dell’attenzione. La flora batterica intestinale, infatti, sembra essere fortemente implicata nei problemi comportamentali. Oltre agli integratori di probiotici si possono aggiungere alla propria alimentazione gli alimenti fermentati (kefir, yogurt, crauti).introdurre tanta frutta e tanta verdura, per andare a reintegrare le vitamine, gli enzimi ed i minerali. Le pillole di olio di pesce sono una fonte naturale di acidi grassi Omega-3. Gli acidi grassi omega 3 si trovano soprattutto nel tonno, nel salmone, nello sgombro, nelle sardine, nelle noci, nocciole e olive.
Bassi livelli di magnesio causanoirritabilità e irrequietezza. Il magnesio può essere trovato in molti alimenti, tra cui cereali e verdure verdi. Le vitamine del gruppo B sono essenziali per le funzioni cerebrali, così come per il raggiungimento di un buon livello di AROUSAL nel Sistema Nervoso. Vitamine e aminoacidi, da una parte, nutrono il nostro corpo e, dall’altra, la nostra psiche.
Tra gli aminoacidi, il Triptofano e la Tirosina agiscono sulla sintesi della serotonina (ormone), incrementando padronanza di sé, concentrazione e memoria.L’acido glutammico, invece, apporta vivacità di idee e chiarezza di pensiero.Per fare il pieno dei tre aminoacidi, basta mangiare semi oleosi, fagioli, cavolfiori, patate, cereali, integrali, uova, latticini, latte di soia, tofu e polline; aumentare il consumo di proteine che devono derivare in gran quantità da legumi (fagioli, lenticchie e ceci), uova, noci e nocciole.Deficit di colina, fornita dagli alimenti sotto forma di lecitina (uova, soia, germe di grano) corrispondono a deficit di memoria. Per potenziare gli effetti della lecitina si possono usare erbe come la stella di sera, l’iperico, l’erba medica, il ginseng, l’eleutorococco oppure le gemme di betulla verrucosa.La perdita di memoria può indicare la carenza di vitamine e sali minerali: vitamina B (lievito di birra, cereali integrali, verdure crude, polline), C (polline, rosa canina, agrumi, pomodoro, ortaggi e insalate crude, frutta acidula) ed E (ortaggi verdi, olio extravergine di oliva e di semi , polline). Nella dieta, tra i minerali,spiccano:zinco, selenio, ferro, fosforo, magnesio e iodio (polline, cereali integrali, legumi, alghe, ortaggi e frutta). È importante non far mancare un adeguato apporto di vegetali e frutta. Il sedano è un attivante del sistema nervoso. La lattuga ha un effetto calmante. Attenzione, quindi, perché se si combinano nell’insalata cruda lattuga e sedano e si assumono la sera potrebbero fomentare i disturbi del sonno.D’altra parte, a pranzo, al contrario, tale connubio è indicato per i disturbi dell’attenzione. I cibi che contengono latticini, come il gelato, possono scatenare i sintomi dell’ADHD nelle persone sensibili ai prodotti derivati dal latte. Chi ha problemi con i latticini potrebbe sentirsi stanco sia fisicamente sia psicologicamente dopo aver consumato cibi come il gelato.
Il nostro corpo funziona bene e la mente di conseguenza (e viceversa) se forniamo il giusto apporto energetico ai circuiti elettrici celebrali. Il glucosio è un carburante d’eccezione da cui attingere ogni giorno grazie a cereali, legumi, miele, polline, etc. (Vincenzo Tedesco, Gudrun Dalla Via). Certo, non prendete mai alla lettera le informazioni che vi vengono date. Primo, perché occorre assolutamente il parere del medico che confermi che i miei suggerimenti possano andar bene nel vostro specifico caso. Secondo, perché troppo zucchero genera dipendenza e fomenta, contrariamente alle aspettative, i disturbi cognitivi e comportamentali.
Non occorre che lo scriva, giusto? Cerchiamo di limitare, se non eliminare, per quanto possibile,l’assunzione di conservanti o coloranti per alimenti e bibite.
E giungo alla conclusione che ho deliberatamente scelto che sia di fiori condita. Per la serie: escon fiori dalle mie labbra che possano impollinarvi di pensieri e azioni positive. La floriterapia, dovete sapere, è un utile sostegno per completare l’opera. Esistono diversi fiori di Bach che potrebbero essere idonei in questi casi: Impatients, Cherry plum, Holly, Redchestnut e fra i fiori australiani, Stress Stop e Concentration. I fiori di Bach, se utilizzati per un certo periodo, sono in grado di contribuire all’ottimizzazione dell’intervento pianificato. Tutto quello che ho scritto va letto con cognizione di causa: qualunque terapia non va autosomministrata, ma decisa e commisurata dal proprio psicologo e dal medico curante. La somministrazione dei fiori va fatta “su misura” in quanto una persona può soffrire di disturbi che possono sfuggire o non essere adeguatamente tenuti nella giusta considerazione in modo da non sprecare tempo, energie e denaro.