Un’esposizione degli stemmi araldici presenti all’interno della Galleria Bellomo di Siracusa per una nuova narrazione della storia della città di Siracusa. Si intitola “Stemmi” l’esposizione che si inaugurerà il 18 febbraio alle 17.30 alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, diretta da Rita Insolia, con un intervento del curatore Michele Romano dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
La mostra, in programma fino al 21 marzo, potrà essere visitata dal martedì (9.00-18.30) alla domenica (9.00-13.00). In esposizione gli stemmi di imperatori, vescovi e marchesi che raccontano la presenza urbana della corona d’Asburgo, Austria e Spagna, attraverso la presenza di vicerè e imperatori che mostrano i segni di un potere simbolico e di un’illuminata committenza territoriale.
Insieme alla monumentalità degli stemmi urbani o già presenti nelle porte della città, si potranno ammirare gli stemmi lapidei gentilizi appartenenti alle famiglie nobili presenti a Siracusa, quali i Montalto, i Landolina, gli Arezzo, i Francica Nava: un alfabeto figurato, insomma, di segni araldici.
“La Galleria si apre al pubblico come una stanza delle meraviglie mettendo in luce il ricco materiale di collezione custodito nei depositi e spesso noto e fruibile solo agli studiosi. Attraverso questa mostra – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – offre la possibilità di scoprire tesori solitamente nascosti alla vista, ma di grande interesse per conoscere meglio la storia di Siracusa“.
“Questo progetto “araldico” – evidenzia la Direttrice del Museo, Rita Insolia – nasce dall’idea di rivisitare il patrimonio della Galleria Bellomo come storia della città e come un percorso nel tempo, un microcosmo nel macrocosmo urbano, un nuovo percorso tematico che nell’analisi degli stemmi, documenta l’alto livello di committenza storico-artistica, pubblica e privata della città aretusea“.
L’esposizione è ospitata nello spazio architettonico gotico-catalano della famiglia Bellomo dove, sul portale esterno archiacuto, si trova lo stemma gentilizio sormontato dall’elmo piumato della cavalleria aragonese.
La ricca collezione, in minima parte già esposta nei cortili del Palazzo Bellomo, proviene dai depositi museali dove, oltre a una ricchissima testimonianza di stemmi, si trovano reperti dal valore unico per la comunità: dai frammenti di capitelli lapidei ai dipinti su tavola o tela, dalle ceramiche a lustro alle figure in cartapesta dei presepi tradizionali.
“Un luogo delle “meraviglie” – evidenzia l’Assessore Samonà – dove si custodisce quel patrimonio “celato” che, sotto l’impulso della politica del governo regionale è oggetto sempre più frequentemente di una programmazione che tende a metterne in luce il valore attraverso un’attenta programmazione per percorsi tematici e trasversali, che permettono di riconoscere il valore del manufatto artistico come frammento di storia urbana e di continuità antropologica“.