Oltre mezzo miliardo è stato sottratto dai ‘ladri digitali’ negli ultimi tre anni agli italiani, con un aumento del 30% solo negli ultimi 12 mesi. Lo afferma una ricerca della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), che pubblica la guida “Attenti al lupo online” per evitare rischi e truffe.
Secondo lo studio nel triennio 2022-2024, il denaro sottratto attraverso truffe online e frodi informatiche ha raggiunto infatti complessivamente 559,4 milioni. Le truffe online rappresentano la voce più rilevante, con un aumento da 114,4 milioni nel 2022 a 181 milioni nel 2024 (+58%).

I DATI

Tra il 2022 e il 2023, l’incremento è stato di 22,7 milioni di euro (+19,9%), mentre tra il 2023 e il 2024 il salto è stato di 43,8 milioni (+31,9%). Le frodi informatiche sono passate da 38,5 milioni nel 2022 a 48,1 milioni nel 2024 (+25%), con un incremento di 1,6 milioni tra il 2022 e il 2023 (+4,3%) e di 8 milioni tra il 2023 e il 2024 (+19,8%). Complessivamente tra il 2022 e il 2023 il totale delle somme sottratte è aumentato di 24,4 milioni (+15,9%), mentre tra il 2023 e il 2024 la crescita è stata di 51,7 milioni (+29,2%).
Il fenomeno è destinato a crescere anche “per il sistematico aumento dell’utilizzo di strumenti digitali”, aggiunge il sindacato dei bancari.
Gli italiani hanno aumentato significativamente l’uso dei pagamenti senza contante: tra il 2020 e il 2024, l’importo complessivo dei bonifici è cresciuto del 55,2%, passando da 11.300 miliardi di euro a 17.600 miliardi, mentre il numero di operazioni è salito del 49,1% (da 2,36 milioni a 3,52 milioni).
Secondo i dati della Fabi, i bonifici automatizzati sono aumentati del 68,9% in valore e del 61,7% in numero di transazioni. Forte crescita anche per le carte di debito: tra il 2020 e il 2024, l’importo complessivo è aumentato dell’85,7% (da 139,6 miliardi a 259,3 miliardi), mentre le operazioni sono più che raddoppiate (+132,1%).
La tendenza si conferma anche nell’ultimo anno, con un incremento del 2% negli importi dei bonifici e del 9,2% nei pagamenti con carte.
“Ad accelerare il passaggio massiccio verso i pagamenti elettronici, consolidando un cambiamento strutturale nelle abitudini degli italiani, ha contribuito senza dubbio la pandemia da Covid”, spiega il sindacato dei bancari.
Negli ultimi anni, il settore bancario ha assistito a una rivoluzione tecnologica che ha trasformato profondamente l’esperienza utente. Tra le innovazioni più rilevanti, gli sportelli automatici (Atm ovvero automatic teller machine) di nuova generazione stanno integrando la tecnologia Nfc (Near Field Communication), permettendo operazioni più rapide, sicure e contactless. Gli Atm con tecnologia Nfc rappresentano il futuro del prelievo e delle transazioni bancarie. La loro diffusione contribuirà a rendere l’esperienza utente più fluida e sicura, riducendo al contempo i rischi legati alla sicurezza delle carte fisiche. Le banche che investono in questa tecnologia potranno migliorare la qualità del servizio e fidelizzare una clientela sempre più orientata all’innovazione digitale. Tutto questo rientra nella più ampia strategia di digitalizzazione del settore bancario. Tali dispositivi non solo migliorano la sicurezza e l’efficienza operativa, ma rispondono anche alla crescente domanda di servizi più innovativi e user-friendly.
Gli Atm in Italia sono quasi 40mila la maggior parte ancora in funzione con la vecchia tecnologia, anche se le banche stanno progressivamente sostituendo le macchine sparse su tutto il territorio nazionale. Del totale di 38.010 Atm, 32.831 sono installati nelle filiali delle banche. Di questi, 29.517 sono multifunzione ovvero consentono varie operazioni anche di versamento o di consultazione del conto corrente; altri 3.314 servono solo per l’erogazione di denaro contante. Altri 5.179 Atm sono installati in centri commerciali o in locali di imprese: di questi, 4,195 sono multifunzione, mentre 984 sono destinati al prelievo di banconote. Sono già state sviluppate tecnologie che consentono di utilizzare gli Atm con riconoscimento biometrico (come impronta digitale e FaceId). Al momento, però, per ragioni di carattere igienico sorte durante la pandemia, la diffusione di questi nuovi strumenti è stata rimandata.
Sileoni, Fabi: “Necessario un intervento deciso e coordinato tra istituzioni, banche e autorità”

“La crescita costante delle truffe online e delle frodi informatiche è un segnale preoccupante che non possiamo ignorare: le organizzazioni criminali stanno diventando sempre più sofisticate nello sfruttare le vulnerabilità digitali, approfittando della digitalizzazione dei servizi finanziari e della maggiore esposizione degli utenti ai rischi online”. Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.
“È chiaro che il crimine informatico sta diventando un fenomeno pervasivo, capace di generare danni economici enormi. Per questo, è indispensabile che le istituzioni finanziarie rafforzino le misure di sicurezza, investendo in strumenti di protezione e prevenzione più efficaci. Allo stesso tempo, serve un grande sforzo di sensibilizzazione nei confronti dei consumatori, che devono essere messi nelle condizioni di riconoscere e difendersi da queste minacce”, aggiunge Sileoni.
“La nostra iniziativa nasce con l’obiettivo di fornire uno strumento utile e accessibile per difendersi da queste insidie e proteggere i propri risparmi. Occorre fare ancora molto. È necessario un intervento deciso e coordinato tra istituzioni, banche e autorità per arginare un fenomeno che rischia di diventare sempre più incontrollabile. È una battaglia che vede impegnate ogni giorno in prima linea, con impegno e responsabilità, le lavoratrici e i lavoratori bancari, che con la loro professionalità e competenza rappresentano un presidio fondamentale di sicurezza e tutela per i clienti, in particolare per le fasce più deboli della popolazione”, conclude il segretario generale della Fabi, secondo il quale “l’esperienza quotidiana di chi lavora allo sportello, oltre che di tutti gli altri colleghi nei diversi settori delle banche, è determinante per riconoscere e bloccare sul nascere tentativi di truffa e comportamenti sospetti”.