Il Piano regionale di gestione dei rifiuti torna sotto i riflettori della IV Commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Ars, presieduta da Giuseppe Carta. Tra le mura di Palazzo dei Normanni si lavora per l’aggiornamento del documento. Sotto la lente di ingrandimento lo stralcio rifiuti speciali.
Un argomento delicato e sensibile, come quello dei rifiuti speciali, sul quale prima di esprimere il proprio parere, la Commissione ha avviato, e concluso oggi, il ciclo di audizioni.
Domani la risoluzione finale. Ma perché il parere della Commissione è così importante? In ballo non solo la revisione del Piano, ma anche i fondi europei. Una scommessa e una sfida fin troppo allettante per farsela sfuggire, soprattutto in una terra come la Sicilia dove l’emergenza rifiuti tiene banco.
Al temine della seduta, l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità Francesco Colianni si è detto molto positivo sulla la raccolta dei pareri e sul proseguimento dei lavori. Tra i presenti oggi anche il dirigente generale del dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti Vallone Arturo, i presidenti delle Ssr siciliane e i rappresentanti di associazioni ambientaliste.
La volontà di apportare delle modifiche e delle integrazioni c’è. Alcuni aspetti però dovranno essere chiariti e approfonditi, come il tema delle ceneri, trattato all’interno del Piano rifiuti urbani, ma che in realtà andrebbe incluso proprio nei rifiuti speciali. Poi ancora i fanghi della depurazione e i detriti derivanti dai cantieri pubblici. Argomento trasversale, proposto con posizioni diverse, è invece quello del posizionamento degli impianti di gestione e di trattamento dei rifiuti speciali, la questione della distanza dei 3 km dai centri abitati, soprattutto nelle aree industriali più sensibili come Gela, Priolo o Pace del Mela. Da un lato c’è chi vorrebbe altri impianti, dall’altro chi vorrebbe escludere queste zone.
Insomma, il conto alla rovescia per la risoluzione finale è già partito.