Si è tenuto presso il Ministero del Lavoro un incontro per l’analisi della situazione occupazionale di Almaviva Palermo. Presenti al tavolo, rende noto la Fistel Cisl Sicilia, i sottosegretari Alessandra Todde per il Mise e Stanislao Di Piazza per il ministero del Lavoro e anche l’assessore, Giovanna Marano del Comune di Palermo.
L’Azienda ha rappresentato che gli avanzamenti fatti ad oggi non sono da considerarsi risolutivi, ha rinnovato al tavolo la propria disponibilità al rientro dei volumi che lavora all’estero a fronte di un adeguamento delle tariffe pagate dai committenti.
Inoltre, ha ribadito che i passi in avanti che si registrano ad oggi non sono sufficienti ad individuare un percorso che dia tranquillità al sito di Palermo, pur evidenziando che il percorso è ancora in itinere e che c’è comunque voglia di trovare tutte le soluzioni, pertanto proseguiranno in maniera serrata gli incontri con i committenti. Nel frattempo si cercherà di analizzare anche gli sviluppi della vicenda Alitalia.
“Esuberi e marginalità economica del centro sono le due equazioni da risolvere nel negoziato tra committenti ed Almaviva – ha affermato Giuseppe Tumminia, segretario Uilcom Sicilia – il Governo che ha dimostrato grande impegno trovi la mediazione in grado di salvaguardare l’equilibrio sociale ed occupazionale in attesa di soluzioni strutturali. Per una volta si parta dal Sud per riordinare il settore delle Tlc“.
L’obiettivo dichiarato, sottolinea la nota della Fistel Cisl Sicilia, è quello di portare stabilità occupazionale su Palermo e stabilità economica (attraverso il raggiungimento di perdite sostenibili per il gruppo).
Per Francesco Assisi della Fistel Cisl Sicilia “è indispensabile che il Governo insista sulla reinternalizzazione dei volumi ( anche attraverso una defiscalizzazione), ma oltre ad una forte volontà politica sul rientro dei volumi dall’estero servono anche ammortizzatori strutturali e fondi per la formazione e riconversione. Dal tavolo e’ emersa una urgenza di continuare parallelamente il percorso del tavolo ministeriale sul settore, perchè bisogna comunque lavorare su soluzioni strutturali e intervenire sulla regolamentazione dell’intero settore, che solo in Sicilia conta oltre 15.000 addetti. I prossimi giorni saranno importanti per la definizione di percorsi utili alla salvaguardia del sito di Palermo“.