Passano dagli arresti domiciliari al carcere a causa delle loro dichiarazioni, giudicate false dagli investigatori, due delle 24 persone arrestate a luglio nell’ambito dell’inchiesta ‘Fake credits’ della Procura distrettuale etnea su un giro di crediti tributari ‘fasulli’ creato attraverso il ‘reperimento e la costituzione di società ‘farlocche” sfociata nell’arresto di 24 persone.
Ventuno furono poste ai domiciliari e fu disposto il sequestro impeditivo delle quote di 11 società e di beni per 9,5 milioni di euro. In cella sono finiti il commercialista Antonio Paladino, 57 anni, presidente dell’associazione datoriale Confimed Italia, ed un suo diretto collaboratore e dipendente, Gaetano Sanfilippo, di 43.
I militari della Guardia di finanza di Catania, su delega della Procura etnea, hanno eseguito nei loro confronti un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip.
Per entrambi è un aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari che era stata concessa, a seguito dell’iniziale misura restrittiva in carcere, in considerazione della presunta volontà di collaborare alle indagini e alle dichiarazioni rese dai due professionisti al pm.
Successive attività di riscontro svolte dalla Procura e dalla Guardia di finanza di Catania hanno permesso però di evidenziare la falsità delle dichiarazioni rilasciate dai due finalizzate, da un lato ad alleggerire la propria posizione e, dall’altro ad addossare la responsabilità delle operazioni fiscali fraudolente a persone estranee ai fatti.