I deputati dell’Ars vanno in vacanza tra il sole e le spiagge della Sicilia. Ma ad oggi, primo agosto, nei palazzi della politica regionale il clima è quello del gelo di queste ore tra il governatore Nello Musumeci e il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.
Il 31 luglio i lavori dell’Aula sono stati interrotti sino al 10 settembre a seguito di una riunione dei capigruppo. Miccichè è stato molto polemico e critico in merito ai collegati alla mini-finanziaria, che stenta a concludersi e che sembrerebbero in certi casi vere e proprie ‘marchette’ politiche: “Non vado in vacanza, sarà mia cura chiamare i vari capigruppo per lavorare a quelli che sono gli attuali collegati in aula. Io non posso pensare di riaprire i lavori così come sono queste norme da approvare. I collegati si sono rivelati una follia. Mi faccio carico della colpa”. Così dichiarava ieri Gianfranco Miccicchè a Sala d’Ercole, prima di spedire tutti al mare fino alla ripresa settembrina.
Evidentemente, però, le parole del presidente dell’Ars non sono piaciute troppo al presidente della Regione, che ha storto il naso a questo stop dei lavori parlamentari. Il primo del suo governo a sbottare per la pausa feriale era stato l’assessore al Turismo, Manlio Messina che ieri aveva dichiarato che il rinvio dei lavori d’Aula vanificava “ogni sforzo del governo regionale per permettere ai Teatri “Vincenzo Bellini” di Catania e “Vittorio Emanuele” di Messina di chiudere le procedure relative ai bilanci triennali”.
Oggi, a intervenire in prima persona è lo stesso Musumeci, che con una nota ci tiene a evidenziare che il governo regionale a differenza dell’Ars non va proprio in ferie, anzi. E’ come se ci fosse una asincronia tra i due palazzi e conseguentemente anche tra chi li coordina: e così, se Miccichè ieri ha dato il “liberi tutti” ad ogni componente politico di Palazzo dei Normanni, il governatore in sintonia con i suoi assessori, non stoppa i vari appuntamenti politici di Palazzo d’Orleans. Un governo regionale oramai già da tempo senza maschera e con una maggioranza che vacilla.
“Beato chi va in vacanza! – scrive Musumeci – il governo della Regione, invece, continua nel suo lavoro. L’assessore Pierobon è al ministero dell’Ambiente, Armao e Messina sono in Conferenza Stato-Regioni per discutere della partecipazione della Sicilia all’Expo di Dubay nel 2020, io e Falcone saremo al Cipe per seguire la sorte dell’autostrada Catania-Ragusa. Voglio vedere se il premier Conte mantiene la parola come ha assicurato nell’incontro della scorsa settimana. Su questa importante arteria ci sono state troppe promesse: adesso è tempo di fatti!”.
Già nei giorni scorsi, le prime avvisaglie di tensione fra i due big della politica siciliana si erano avvertite, a seguito dell’intervista rilasciata da Miccichè a ilSicilia.it, nella quale non usava parole tenere né nei confronti di Musumeci e neanche dell’assessore alla Salute e suo braccio destro Ruggero Razza. adesso, il secondo capitolo… Insomma, ora più che mai, in questo inizio di agosto le temperature dei Palazzi rimangono gelide a causa della “guerra fredda” scoppiata fra Musumeci e Miccichè.
MUSUMECI: “NESSUNA POLEMICA”
“Trasformare una battuta in una polemica è tipico di chi non ha nulla da raccontare. Oggi il governo era impegnato a Roma e in Sicilia. E da parte mia non c’è stata alcuna bacchettata verso alcuno. Forse dà fastidio che il centrodestra abbia unitariamente votato tutte le leggi in Ars, riuscendo a ottenere risultati attesi da anni”. Lo dice, in una nota, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che smentisce polemiche e bacchettate rispetto all’Assemblea regionale siciliana.
Bacchettate no, ma il gelo tra i due palazzi resta.