Le società Partecipate del Comune di Palermo. L’argomento spinoso per eccellenza. Il punto cardine della tenuta del piano di riequilibrio. Un atto che ha recentemente incassato l’ok dalla Corte dei Conti. Un attestato importante per il sindaco Roberto Lagalla, in particolare per la futura gestione della macchina amministrativa. Non tutti i problemi sono alle spalle. Anzi, bisognerà fare attenzione al fine di mantenere la rotta finora intrapresa. E a porre correnti pericolose sulla strada del Comune è il parere sottoscritto dall’AGCOM sulla gestione economico-finanziaria di due falangi importanti dell’Amministrazione, ovvero Amat e Rap. Un argomento di cui si è parlato nell’ultima conferenza dei capigruppo convocata a Palazzo Palagonia. Vertice al quale non si sono presentati gli esponenti del centrosinistra.
Società Partecipate, si apre il dibattito in Consiglio Comunale
Il motivo è presto detto. Da parte delle opposizioni è filtrata la volontà di discutere dello stato di Amat e Rap all’interno del Consiglio Comunale. Un organo ritenuto “la sede più idonea per un confronto ampio e trasparente“. Fatto per il quale il fronte progressista ha chiesto al presidente Giulio Tantillo la presenza in aula del sindaco, degli assessori competenti e dei relativi uffici. L’argomento non è di poco conto. Si tratta di due aziende che, attraverso il nuovo corso societario, stanno provando ad invertire la rotta negativa degli anni precedenti. Ciò attraverso una ridefinizione dell’entrate e l’ingresso di nuovo personale. In tal senso, entrambe le società hanno approvato i rispettivi piano industriali. Tuttavia sono in attesa dell’ok ai nuovi contratti di servizio.
Su quest’ultimi documenti però bisognerà attendere la risoluzione delle interlocuzioni aperte fra Palazzo delle Aquile e l’AGCOM. Per farlo, i tecnici del Comune di Palermo sono già al lavoro per redigere le controdeduzioni necessarie a rispondere ai dubbi posti dall’Autorità Garante. Il termine ultimo per farlo è fissato per fine luglio. Anche se fonti di Radio Palazzo auspicano una risoluzione della questione entro il Festino, in modo da poter dedicare la seconda metà del mese prossimo all’approvazione dei sopracitati contratti di servizio. Se tali scadenze verranno rispettate, dipende tutto dalla politica.
Amat, prorogati i termini dell’accordo conciliativo
Le strategie messe in campo dalle aziende sono diverse. Amat, ad esempio, ha agiro prudenzialmente, acconsentendo ad una proroga del termine ultimo dell’accordo conciliativo sottoscritto con il Comune di Palermo. Fatto che renderebbe possibile approvare il nuovo contratto di servizio fino al 31 dicembre 2025. Fatto che lascia margini di manovra maggiore. La proposta sarebbe frutto di interlocuzioni avvenute fra l’assessorato alla Rigenerazione Urbana e i vertici dell’azienda di via Roccazzo.
Una questione sulla quale si registra però l’intervento del ragioniere generale Bohuslav Basile. Ricordando l’importanza della rimodulazione del contratto di servizio ai fini del rispetto del piano di riequilibrio, il tecnico spiega che bisognerà espungere “gli affidamenti di servizi in perdita. Nel caso che ci occupa, il servizio di mobilità sostenibile, il servizio di rimozione veicoli, il servizio segnaletica e lo scuolabus, in atto affidati ad AMAT sono gestiti con margini di contribuzio negativi“. In particolare, viene segnalata una perdita nel primo trimestre del 2025 di circa 420.000 euro dei sopracitati servizi. “Tale dato proiettato sull’intero esercizio 2025 potrebbe assumere un valore superiore a 1,6 milioni di euro, con potenziali profili di lesione erariale“.
Rap e il caso CCR
Sul fronte Rap invece, il presidente Giuseppe Todaro può contare su una flotta di personale rimpolpata dai nuovi autisti e dagli operatori ecologici assunti dall’azienda. Fatto che permetterà di potenziare il servizio spazzamento e di supportare i nuovi step del piano di raccolta differenziata. Un progetto che si basa non solo sul servizio porta a porta, ma anche sulla creazione di nuovi centri comunali di raccolta e della gestione di quelli già esistenti.
Tema sul quale la presidente della III Commissione del Comune di Palermo Sabrina Figuccia ha lanciato l’allarme. “Ad alimentare la situazione già allarmante – spiega – è la messa in mora inoltrata alla Corte dei Conti da parte del Consorzio Sicilia RAEE, che in una nota dettagliata evidenzia la gravità del mancato adeguamento da parte di RAP dei Centri Comunali di Raccolta (CCR), arrivando perfino a chiederne l’annullamento perché non conformi alle normative vigenti. Se tali rilievi trovassero conferma – prosegue Sabrina Figuccia –, ci troveremmo di fronte a un ulteriore passo indietro nella gestione dei rifiuti in città, con conseguenze rilevanti anche nella risposta istituzionale da fornire ad AGCOM.Per questo motivo convocherò con urgenza una riunione della Commissione Partecipate, al fine di chiarire il reale stato dell’arte e valutare le azioni da intraprendere a tutela del servizio pubblico e dei cittadini palermitani“.