“Sappiamo qual è la pesante eredità materiale che ci accompagnerà nelle prossime settimane. Dovremo farci carico di incompiuti atti amministrativi obbligatori dell’amministrazione precedente. L’amministrazione Orlando non ha approvato né il bilancio di previsione 2021, né quello del 2022. Uno sconquasso amministrativo che ci impone di andare a Roma con la schiena dritta per negoziare con il Governo nazionale un piano di riequilibrio utile e ben fatto, non come quello proposto in questo momento che vale solo 181 milioni“. A dirlo è stato il candidato sindaco di Palermo del centrodestra, Roberto Lagalla, durante il suo intervento a una convention elettorale di Forza Italia in vista delle amministrative del 12 giugno.
“Faremo valere le ragioni di Palermo presso il governo nazionale – ha aggiunto –. Le ragioni di una Palermo che deve e vuole cambiare, che da troppo tempo si sente abbandonata da un’amministrazione comunale che avrebbe dovuto essere istituzione di prossimità, amica e vicina al cittadino, e non nemica del cittadino, come abbiamo sperimentato qui in più occasioni“. Poi l’elenco delle emergenze.
“Nessun rispetto per la dignità della morte, e ancora strade pericolose e incompiute, fondi restituiti allo Stato per l’incapacità di progettazione e le periferie lasciate nel degrado. Palermo – ha concluso – non è riuscita a superare l’ultima e la più critica delle sue invasioni: quella basata sulla mistificazione dell’orlandismo, che l’ha resa una città povera e arretrata“.