Riceviamo e pubblichiamo da Adriana Palmeri – Segretaria del Circolo Libertà – Ottava circoscrizione di Palermo.
Possiamo tranquillamente affermare che, a urne chiuse, il Partito democratico siciliano, e non solo, ha registrato una grande affermazione. Il laboratorio politico fin qui praticato ha dato i suoi frutti. Dalla fine del lockdown (soltanto il 18 maggio) a oggi si è lavorato alacremente sia in modalità online che in presenza nel rispetto delle regole anticovid. Sono ripartite le attività degli 8 circoli cittadini, si è conclusa l’itinerante Festa dell’Unità ed ora si pensa al futuro di “Palermo 2020”.
Nessuna intenzione di sottoporre a verifica l’operato del sindaco uscente e non più ricandidabile, perché non serve demolirlo né, tanto
meno, osannarlo. La città, come sappiamo, è in grave sofferenza e gli obiettivi del Partito Democratico, per la città metropolitana, saranno azioni positive e propositive, siamo pronti/e per una nuova stagione di crescita sostenibile, equa e solidale. Un lavoro di squadra all’insegna dell’unità e della condivisione con le forze sociali, l’associazionismo e la società civile, questo sarà il leitmotiv, com’è stato detto a conclusione della Festa dell’Unità il 3 ottobre. Appare tuttavia strano che, quando non è il partito, su un vecchio modello, a designare uomini (spesso solo uomini) e/o a dare incarichi, è la stampa a chiedere chi sono i “progettisti” o le “maestranze” che disegneranno il futuro della nostra città.
L’indicazione di creare un largo schieramento di forze progressiste, indicando solo il coinvolgimento delle migliori energie della città, senza preferenze specifiche per ottenere una vittoria del PD, costituisce senz’altro una nuova e inaspettata modalità operativa, segnale della riorganizzazione del partito che dimostra di essere pronto a una sfida elettorale che possa garantire al meglio il futuro della città di Palermo.