Ai più l’addio della senatrice Dafne Musolino a De Luca può apparire un fulmine a ciel sereno. Ma chi segue le dirette-storytelling sa che il fulmine di oggi (peraltro nel giorno del primo anniversario della proclamazione a Palazzo Madama) ha origine a inizio primavera, quando Matteo Renzi, in una delle tante liti con Calenda mise in cantiere l’idea di creare un gruppo IV al Senato e iniziò a guardarsi intorno perché gli mancava un senatore per costituirlo. In quelle ore le dirette di De Luca fecero comprendere che Renzi aveva avviato un discorso proprio con la senatrice messinese. . Lei smentì, Cateno pure. Ma era solo questione di tempo. Anzi, Cateno smentì contatti diretti tra Renzi e Musolino durante una trasmissione su LA7 “Dafne non risponde al telefono senza il mio consenso“. E fu bufera QUI) con tanto di solidarietà al femminile dagli altri partiti. Musolino non rispose (ma sicuramente non dimenticò) QUI
Peraltro proprio in quelle settimane si era registrato un altro addio pesante, Carlotta Previti, ex assessora e vicesindaco di Cateno prima e di Basile poi si era appena dimessa (QUI). Pochissime parole, molta discrezione ma le fratture in corso erano note da tempo sin dalla decisione di De Luca di puntare su Basile candidato sindaco e poi di dare ampio spazio a Salvo Puccio che oggi ad esempio è direttore generale sia al Comune che alla Città Metropolitana (QUI).
Quindi i post facebook con l’annuncio dei Dafne Musolino e il benvenuto di Matteo Renzi (e l’ira di De Luca) non sono proprio un fulmine a ciel sereno.
“Ho scelto di lasciare il movimento Sud chiama Nord per aderire ad Italia Viva: una scelta che faccio in continuità del progetto di cambiamento in nome del quale sono stata candidata ed eletta- dichiara Dafne Musolino- Con Italia Viva si sono create le condizioni per un progetto politico di ampio respiro, il Centro, che possa dare risposte a tutti gli elettori che non si riconoscono nella polarizzazione dei partiti a cui stiamo assistendo. Ringrazio Cateno De Luca per il percorso fatto insieme, non rinnego il passato e continuerò a dare voce al territorio e a combattere molte delle battaglie che ritenevo e ritengo siano cruciali per colmare il gap fra cittadini e parlamento. Ringrazio il gruppo per le autonomie che mi ha dato la possibilità di svolgere il mio lavoro in modo sempre libero. La mia attività parlamentare proseguirà nel nuovo gruppo al fianco di Matteo Renzi con il consueto impegno“.
Contemporaneamente arriva il benvenuto di Matteo Renzi.
“Italia Viva accoglie Dafne Musolino con grande gioia. Chi frequenta l’Aula e le commissioni del Senato conosce la preparazione tecnica e la passione politica di questa senatrice che coniuga la sua preparazione di avvocato con la sua esperienza di amministratrice locale in un mix politico di grande competenza. Chiederemo a Dafne di lavorare duro come lei sa fare su tutti principali dossier che riguardano particolarmente il Sud e la Sicilia, a cominciare dalla decisiva battaglia per l’attuazione del PNRR. Ma le chiederemo anche di aiutarci a livello nazionale a restituire fiducia nella cosa pubblica e nelle Istituzioni. Insieme affronteremo la sfida per le Europee radicandoci sempre di più sul territorio, al centro.Ho ascoltato più volte gli interventi a Palazzo Madama della senatrice Musolino: mai banali e sempre ricchi di proposte e speranze. Benvenuta Dafne: il bello comincia adesso!
Mentre gli occhi adesso sono puntati sull’altro parlamentare eletto con Sud chiama Nord, Francesco Gallo, deputato alla Camera, corteggiato più di Belen, De Luca annuncia diretta al vetriolo e intanto scrive: “La compravendita dei parlamentari ha sempre caratterizzato i parlamenti di tutte le epoche. In questi giorni non ho ceduto all’ennesimo ricatto e stamattina la nostra senatrice Dafne Musolino ha ufficializzato la sua adesione ad Italia Viva facendosi irretire dal buon Matteo Renzi. Complimenti a lui per questo grande colpaccio, si è preso la Musolino non potendo prendere me”.
Prima di Dafne Musolino si erano registrati altri addii, Carlotta Previti, il deputato Ars Salvo Geraci QUI e al Consiglio comunale la maggioranza di Basile si è rbaltata in minoranza (a fine estate 3 consiglieri sono passati al gruppo Lega).