“Giovanni Bonsignore è un esempio di integrità, dedizione e coraggio. La sua vita e il suo sacrificio devono essere una guida per chi oggi lavora nella pubblica amministrazione e, soprattutto, per i giovani che credono in una Sicilia fondata sulla legalità e sul servizio allo Stato”. A dirlo è l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, partecipando questa mattina alla cerimonia in ricordo del dirigente della Regione Siciliana che fu assassinato dalla mafia il 9 maggio del 1990, perché si era opposto a un finanziamento illegittimo destinato a una cooperativa vicina alla criminalità organizzata.
Durante la commemorazione per il 35esimo anniversario, alla presenza di colleghi e familiari, l’assessore ha deposto una corona di fiori accanto alla targa affissa nella sede di via degli Emiri a Palermo in ricordo di Bonsignore.
“Ricordare – aggiunge Tamajo – non è solo un dovere istituzionale, ma un impegno civile. La schiena dritta, il rifiuto di piegarsi a logiche opache, il rigore nel difendere l’interesse pubblico, sono temi oggi più che mai attuali. La memoria di uomini come Bonsignore deve entrare nelle scuole, nei luoghi della politica e della pubblica amministrazione: è lì che si costruisce il cambiamento. Non ci può essere sviluppo senza legalità e non può esserci legalità senza memoria”.