Avvio da dimenticare per il Palermo. Parte nel peggiore dei modi il 2024 rosanero e il girone di ritorno. Ospite al Tombolato, il club di viale del Fante cede 2-0 al Cittadella di Gorini. Dunque nessuna vendetta e nessuna rivalsa. Gli uomini di Corini, oggi guidati dal secondo Lanna, partono con ottimi propositi ma senza riuscire a mordere il match, lasciandosi cullare in balia dei padroni di casa dopo l’espulsione di Stulac, che ha costretto la squadra a giocare in inferiorità metà della partita.
Con i timbri di Pandolfi e Vita i veneti certificano la solidità delle mura casalinghe, centrando lo storico risultato di cinque successi consecutivi. Dati negativi invece per i rosa che con la sconfitta di oggi rimediano il secondo ko in trasferta della stagione, dopo quello di Genova, e confermano il momento non proprio brillante lontano dal Barbera.
La novità più importante dal primo minuto è proprio il ritorno da titolare del centrocampista sloveno, complice la precaria conduzione di Gomes, non ancora al cento per cento. I buoni impulsi di fine anno hanno spinto Corini ha puntare ancora una volta sull’undici sfoggiato nelle ultime uscite, trainato in avanti da Brunori. Il capitano è il più spumeggiante in campo ed è il protagonista indiscusso del primo quarto d’ora. La prima chance nasce da un eccezionale lavoro tutto costruito sulla sinistra e targata Lund-Di Francesco, ma Carissoni è bravo ad anticipare la conclusione del bomber di Macaé. Il numero 9 sfiora il vantaggio in altre due occasioni, prima con il diagonale che taglia l’area, sfiorando il secondo palo, poi accarezzando la traversa dopo un ottimo lavoro di controllo.
Ciò che appare è una squadra cresciuta in termini di ritmo e velocità, con una manovra di gioco più fluida e convincente. Impressioni che si affievoliscono con lo scorrere del tempo fino a frantumarsi al 26esimo, con il gol di Pandolfi, che conferma così il suo feeling con il gol alla vista dei colori rosanero. La rete dell’1-0 delinea la persistenza delle ombre del passato, tra la leggerezza di Ceccaroni nel cercare di contenere Pittarello e l’errore di marcatura di Graves sul numero 7, dimenticato, solo e freddo faccia a faccia con Pigliacelli. I siciliani accusano il colpo e il panico prende il sopravvento nel momento in cui la squadra di Gorini, rinvigorita dal vantaggio, esce dal guscio.
L’equilibrio ritrovato al termine dei 45 minuti fatica a trova continuità al rientro degli spogliatoi. Il discreto avvio illuminato dal duetto tra Di Francesco e Brunori, disinnescato dall’intervento con i piedi di Kastrati, svanisce già al 50esimo con l’espulsione per doppio giallo di Stulac. Nonostante la buona prestazione prosegue per lo sloveno la “maledizione da titolare“. Il numero 6, infatti, finora ha sempre convinto maggiormente da subentrato, dimostrando una maggiore efficacia nella lettura in corso del match.
Pesa l’inferiorità numerica. I ritmi sono più blandi, il Cittadella gestisce e il Palermo esce con fatica dalla propria metà. Il club di viale del Fante rimpolpa il centrocampo con l’ingresso di Gomes, al posto di Henderson, e rinnova da zero in tridente d’attacco: fuori Insigne, Brunori e Di Francesco, dentro Di Mariano, Soleri e Mancuso. Restyling anche a sinistra con Aurelio al posto di Lund.
Il 2-0 piomba nel momento più delicato del match, spezzando le gambe alla squadra di Corini. Come una fotocopia del primo tempo, i padroni di casa si ripetono e approfittano dei medesimi strafalcioni difensivi: Pittarello, oggi assistman, salta Nedelcearu e pesca un defilato Vita dal lato opposto. All’80esimo i granata apportano così il sigillo finale che mette la parola fine allo scontro.