Dopo la condanna per Massimo Ciancimino arriva l’arresto. Pochi minuti fa la Squadra Mobile di Palermo ha eseguito il mandato su ordine della Procura il figlio dell’ex sindaco mafioso e superteste al processo sulla trattativa Stato-mafia. A Ciancimino, condannato ieri in via definitiva a 3 anni per detenzione di esplosivo, è stato revocato l’indulto concessogli dopo una condanna a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio: dovrà ora scontare entrambe le pene dalle quali va sottratto il periodo di detenzione subito dall’imputato durante la custodia cautelare in carcere.
Ciancimino si trova nei locali della Mobile di Palermo, guidata da Rodolfo Ruperti, in attesa di essere portato in carcere. La nuova condanna, passata in giudicato ieri dopo la conferma della Cassazione, ha comportato il venir meno del beneficio dell’indulto che gli aveva evitato la cella nel 2011, quando era diventata definitiva la pena per l’accusa di riciclaggio. Non è ancora chiaro quanto il teste della trattativa resterà in carcere: alle due condanne, infatti, si dovrà sottrarre il tempo trascorso in custodia cautelare. I guai giudiziari di Ciancimino potrebbero comunque aumentare dal momento che si trova sotto processo per calunnia a Caltanissetta e per calunnia e concorso in associazione mafiosa a Palermo nel dibattimento sulla cosiddetta trattativa. Entrambi i procedimenti pendono in primo grado.