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Ars, bocciata la proposta di legge sui revisori dei conti

martedì 23 Ottobre 2018

L’Assemblea Regionale Siciliana ha bocciato, su proposta dei deputati Marianna Caronia ed Eleonora Lo Curto, la proposta di legge per l’applicazione del sorteggio quale metodo di scelta dei Revisori dei conti delle aziende partecipate regionali e degli enti controllati.

Sala d’Ercole, infatti, ha approvato con 32 voti favorevoli e 25 contrari, l’emendamento soppressivo del disegno di legge. Prima firmataria del ddl era stata una deputata del Movimento 5 Stelle.

Marianna Caronia
Marianna Caronia

“Una presa di posizione chiara e senza appello, che – sottolinea Caroniasalva gli enti controllati dalla totale paralisi cui questa legge li avrebbe costretti visto che (come acclarato da più parti, prime fra tutte la Corte dei Conti e l’Agenzia Anti-corruzione) non si può intervenire con legge regionale in questa materia, che è già regolamentata dal Codice Civile”. “

Questa vicenda – rincara la presidente del Gruppo Misto – si è già trascinata troppo a lungo, sottraendo tempo ed energie ad altri provvedimenti normativi di cui l’Ars avrebbe potuto occuparsi in modo più utile. Se anche la proposta originaria fosse stata mossa dal nobile intento di garantire trasparenza ed imparzialità, oggi abbiamo sventato il rischio di questo corto circuito normativo che avrebbe portato soltanto alla paralisi enti ed istituti che espletano servizi essenziali ed hanno migliaia di dipendenti”. 

A rincarare la dose, Vincenzo Figuccia,  deputato dell’Udc all’Ars e leader del movimento Cambiamo la Sicilia: “Mentre alla Regione è necessario potenziare l’azione di controllo, altra questione riguarda il rapporto tra controllante e controllato che coinvolge gli enti locali”.

Vincenzo Figuccia

L’ultima proposta dei Cinquestelle che fa appello alla normativa nazionale – aggiunge – vuole espropriare il governo regionale circa la sua giurisdizione sulle nomine, prevedendo l’estensione dell’estrazione anche alle partecipate regionali. Tuttavia, questi ignorano che la legge nazionale contempla il ricorso al sorteggio solo per gli enti locali e non prevede estensione alcuna di tale metodologia anche per la Regione.

“Per le nomine nelle partecipate, va detto infatti, che tutti gli enti con profili giuridici di società per azioni e società consortili rientrano nella disciplina civilistica. Bisogna quindi rispettare la normativa nazionale ovvero quella codicistica. Chiedo dunque al Presidente dell’Assemblea, di rinviare il testo alla commissione di merito per riaprire il confronto e le opportune audizioni sentito l’assessore al ramo”. 
 

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