L’ordine del giorno dell‘Assemblea regionale siciliana, presieduta da Gianfranco Miccichè, era abbastanza fitto di argomenti: dal ddl edilizia, ultimamente terreno di scontro politico, alle concessioni demaniali marittime, passando poi ai temi sociali.
Dopo la legge contro la povertà varata lo scorso mercoledì grazie al consenso unanime delle forze politiche di Palazzo dei Normanni, i parlamentari di Sala d’Ercole sono passati al vaglio di altre questioni altrettanto importanti che riguardano la nostra comunità civile, in particolare la lotta alla ludopatia. Esattamente, si tratta del disegno di legge sulla “Modifica all’articolo 6 della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24 Norme per la prevenzione ed il trattamento del disturbo da gioco di azzardo”. Approvato l’articolato, ma manca il voto finale, per il quale si attenderà la seduta parlamentare di domani alle ore 11:30.
Una norma dibattuta in aula perché “permette a chi ha un centro scommesse di potersi spostare e volturare le licenze e ciò non costituisce nuova istallazione”, ha detto la parlamentare dell’Ars, Marianna Caronia che prosegue “Mi dispiace essere stata l’unica a votare contro la modifica della legge regionale contro la ludopatia. Una modifica che di fatto vanifica del tutto la normativa regionale e che rischia di aggravare la già tragica situazione di migliaia di famiglie rovinate dal gioco d’azzardo e dalla dipendenza dal gioco.
“Ormai da anni tutte le autorità sanitarie riconoscono nella dipendenza dai giochi una condizione patologica che è dovere delle istituzioni combattere per le sue conseguenze umane, sanitarie, economiche e sociali. Mi spiace, ma temo che oggi l’Assemblea Regionale abbia commesso un grave errore di cui pagheranno le conseguenze i soggetti più fragili”.
Così la deputata di Sala d’Ercole ha commentato il voto del parlamento siciliano che ha eliminato per le sale gioco e gli esercenti già autorizzati i limiti che erano stati introdotti con la legge regionale contro la ludopatia del 2020. I limiti saranno ora validi solo per i nuovi esercenti e le nuove sale giochi e quelle esistenti in prossimità dei luoghi sensibili, come scuole e parrocchie, potranno proseguire la propria attività.
Si tratta di mantenere il cosiddetto distanziometro come strumento di contrasto alla dipendenza patologica in questione che coinvolge non solo adulti ma anche i giovanissimi, garantendo la distanza minima tra le sale giochi e i luoghi sensibili frequentati dai soggetti a rischio. Le distanze da rispettare, secondo quanto stabilito dalla legge, vanno dai 300 ai 1000 metri ed i luoghi ritenuti sensibili possono variare a seconda delle Regioni o dei Comuni. E la tutela dei soggetti fragili dipendenti da ludopatia si scontra con l’interesse degli operatori del settore.
Slitta la votazione anche per la “Legge regionale per l’accoglienza e l’inclusione”, che riguarda i migranti, lo stesso vale per i Disegni di legge che hanno a che vedere con gli “Interventi per la prevenzione ed il contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo sul territorio della Regione”: accantonati a causa dell’assenza dei relatori.
Ancora nulla sul disegno di legge “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 recante Recepimento del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2011, n. 380”. Un tema rispetto al quale Toto Cordaro, assessore regionale al Territorio e Ambiente, si è battuto in aula, questa proposta di legge è importante perché rilanciare l’edilizia significa mettere in moto un segmento fondamentale dell’economia siciliana, pur tutelando l’ambiente.
Tra i comparti chiave per lo sviluppo economico della Regione Siciliana anche l‘agroecologia, tutela della biodiversità e dei prodotti agricoli siciliani e innovazione tecnologica in agricoltura, questioni anch’esse rimandate.