La situazione alla Regione Siciliana non è rosea finanziariamente parlando. Ma questo oramai è un dato di fatto incontrovertibile, certificato dalla Corte dei Conti. Il tempo stringe per il governo regionale guidato da Nello Musumeci e inizia a farsi sentire l’’ansia da prestazione’ per il post Parifica.
Proprio nel pomeriggio di oggi 17 dicembre, prima dell’apertura dei lavori in Aula, la giunta regionale si è riunita nella stanza del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè per discutere dell’approvazione del disegno di legge del rendiconto 2018, ma anche del ddl di assestamento e del ripiano del disavanzo. Alla Regione servono velocemente un miliardo e cento milioni entro il 31 dicembre. Devono essere, infatti, approvate tutte le norme finanziare per l’adeguamento al giudizio di Parifica enunciato qualche giorno fa dalla Corte dei Conti.
L’esecutivo regionale, però, non dispera. La Giunta è speranzosa nella decisione, a Roma, del governo, che potrebbe essere clemente e decidere di dilazionare almeno una parte del disavanzo in 10 anni. Intanto non è da escludere che un tour de force del governo regionale, che potrebbe predisporre tutti i documenti economici prima di Natale.
Nel frattempo è tornata a riunirsi l’Ars con all’ordine del giorno una grossa quantità di provvedimenti da adottare, prima di attraversare il lungo tunnel della sessione di bilancio che si annuncia difficile ed ‘eterna’. E resta in attesa di essere discussa anche la legge sulle Zone Franche Montane “Un provvedimento atteso da più di 1700 giorni da oltre mezzo milioni di siciliani residenti nei comuni posti sopra i 500 metri sopra il livello del mare” sottolineano i promotori.