Guarda la video intervista in alto
Tracce, segni, molliche, visione, orme e graffiti che raccontano in “Mapping“, la prima mostra post Covid a Palermo (dal 7 giugno al 7 luglio), l’intreccio di arte e vita che caratterizza la produzione di Julien Friedler.
All’inaugurazione, in un Loggiato San Bartolomeo sanificato e dotato alla norme di sicurezza dettate dal governo nazionale, Gianluca Marziani, che ha curato l’allestimento con Dominique Stella (assente insieme all’artista per via delle frontiere non ancora aperte totalmente), ha tracciato quelle linee, minime ed essenziali, per comprendere il peculiare territorio mentale che definisce Friedler.
“Quelle in mostra – ci dice Marziani – sono solo una selezione (31 in totale) delle opere contenute nel più ampio progetto Mapping che vuole essere anche un ponte ideale, carico di astrazioni e colori, per rimettere in moto il mondo della cultura a partire dall’arte“.
In totale, infatti, il progetto consta di una sessantina di opere che sono esposte qui a Palermo e, dal 25 luglio al 27 settembre, a Palazzo Libera, a Villa Lagarina, in provincia di Trento, realtà che collabora con il MART di Rovereto.
L’espressione di Friedler, tra le più singolari nel panorama artistico internazionale, è frutto di un intreccio che attinge alle diverse passioni e vite – ci viene da dire – vissute dall’artista.
Dalla passione per la letteratura alla formazione psicoanalitica, quale allievo di Lacan, passando per la filosofia e per la scrittura di diverse opere erudite: il tutto arricchito dal gusto per i viaggi e dal conseguente incontro con realtà diverse e lontane.
Nella serie Mapping la forma visiva supera molte tipicità estetiche, lungo una ricerca che si riallaccia a problematiche filosofiche e spirituali, nonché a temi morali di cui la pittura si prende cura fin dai primi del Novecento.
Appare immediata la considerazione, visitando la mostra, che l’arte di Friedler è forma espressiva di una contemplazione interiore e di un’esperienza di vita trasfigurata dentro l’esperienza della pittura.
“La vita è pulsazione – si legge nel catalogo (La Route de la Soie Èditions) – respiro, dannazione, salvezza. E tale è l’opera ‘congiunzione degli opposto, una scrittura paradossale, un’iscrizione dei flussi che attraversa lo Spirito” come ha scritto lo stesso Friedler ne “La Verità del Labirinto“.
La mostra (ingresso 3 euro) è organizzata da MLC Comunicazione.