“Mentre l’Ars si accinge, senza pudore, a raddoppiare gli stipendi ai mega-manager del servizio sanitario, questi ultimi, come accade a Caltanissetta, introducono nella procedura di stabilizzazione degli OSS meccanismi di calcolo che impediscono il raggiungimento dei 36 mesi di servizio richiesti dalla legge. Tutto ciò avviene in palese contrasto con la normativa Madia, che impone alle amministrazioni di ridurre il precariato, limitare il ricorso ai contratti a termine e valorizzare la professionalità acquisita dal personale, senza frapporre ostacoli”. Così dichiarano in una nota ufficiale Maurizio Grosso, segretario generale del sindacato SIFUS e Laura Mantione, della Costituente SIFUS Sanità.
“L’Asp di Caltanissetta è l’unica in Sicilia ad agire in controtendenza, non solo rifiutandosi di stabilizzare gli OSS, ma riducendo il loro monte ore a 24 settimanali. Questo ha generato turni massacranti, con un solo OSS presente di notte per interi piani di degenza, mentre ne servirebbero almeno quattro o cinque a seconda dei reparti. Le condizioni estreme di lavoro non solo penalizzano gli operatori, ma incidono anche sulla qualità dell’assistenza ai pazienti. Non è accettabile che un solo OSS debba coprire due reparti o svolgere turni consecutivi di due notti”, continua la nota.
“Se questa strategia di ostruzionismo dovesse continuare, saremo costretti a portare la questione in giudizio. Nel frattempo, informeremo il presidente della Regione, Renato Schifani, affinché si assuma le proprie responsabilità e intervenga per sbloccare la situazione”, conclude la nota.