“Come ho più volte dichiarato, ad oggi, non abbiamo la disponibilità finanziaria necessaria per emettere nuovi bandi relativi al biologico e all’indennità compensativa, a causa del fatto che, già al momento del nostro insediamento, la dotazione finanziaria delle misura 11 e 13 era stata interamente impegnata dal precedente Governo. In atto stiamo lavorando ad una riprogrammazione delle risorse che andrà in conto alle esigenze primarie dell’agricoltura siciliana“. Lo dice l’assessore per l’Agricoltura, Edy Bandiera, relativamente alle preoccupazioni lamentate dal vice Presidente di CIA Sicilia Occidentale, circa l’assenza di bandi PSR per il biologico e l’indennità compensativa, per chi opera nelle zone svantaggiate come gli allevatori che operano nelle zone montane o soggette a vincoli.
“Alla domanda su che fine stiano facendo i 2,2 miliardi di euro destinati dall’Europa all’agricoltura siciliana, mi colpisce che il vice Presidente di un’organizzazione di categoria così autorevole non sappia, nel dettaglio, che parliamo di un PSR che ha impegnato l’89% delle somme di cui il 26,7 già erogate agli agricoltori e sul quale, in piena trasparenza, possiamo dimostrare ogni centesimo impegnato ed erogato– afferma l’Assessore Bandiera – Fattore questo che, tra l’altro, ha posto e continua a porre la Sicilia tra le prime regioni d’Italia per livello di spesa dei fondi comunitari raggiunto. Per quanto attiene nello specifico al bando “biologico” – spiega Bandiera – si tratta di una misura che, all’origine della Programmazione, quindi nel 2013, aveva una dotazione finanziaria pari a circa 415 milioni di euro”.
“Queste risorse con le annualità 2013 – 2017 e i trascinamenti della programmazione precedente, si sono esaurite. Analoga dinamica ha avuto la misura relativa all’indennità compensativa. Ragione per la quale ad oggi non sono stati emanati i bandi. Ferma restando la base giuridica del Programma di Sviluppo Rurale, che la Sicilia ha sottoscritto con l’Europa e che va rispettato e attuato, prosegue l’Assessore, stiamo procedendo, come Governo, con una riprogrammazione delle somme che sarà composta dalle economie residue di alcune misure, unitamente alle risorse disponibili per gli ultimi bandi della programmazione da emettere. La rimodulazione, che dovrà essere autorizzata dalla Commissione Europea, non potrà che andare incontro alle diverse esigenze primarie dell’agricoltura siciliana“.