E’ ancora negli uffici della Digos il tunisino amico di Brahim Aoussaoui, l’attentatore che ha ucciso tre persone a Nizza.
Gli investigatori, che lo interrogano da ieri, stanno valutando la sua posizione e cercano riscontri alle sue dichiarazioni. Alla polizia il nordafricano, residente ad Alcamo e impiegato in un locale che vende kebab, avrebbe detto di aver solo aiutato il connazionale a cercare lavoro in campagna e di non aver avuto alcun sospetto sulle sue intenzioni.
OBIETTIVO: RICOSTRUIRE L’EVENTUALE RETE DI FIANCHEGGIATORI
Aoussaoui fino alla settimana scorsa è rimasto ad Alcamo ospite del conoscente, poi è partito per la Francia. Al vaglio degli investigatori ci sono i tabulati telefonici dell”amico. Si cerca di capire se abbia sentito Aoussaoui dopo la sua partenza per Nizza e se risultino contatti con altri sospetti.
Lo scopo della Dda di Palermo che coordina l’inchiesta, dunque, è ricostruite la eventuale rete di fiancheggiatori del tunisino, mentre non è confermata l’ipotesi che ad aiutarlo a raggiungere la Francia sia stata l’organizzazione. che gestisce i trasferimenti dalla Sicilia dei migranti sbarcati clandestinamente. La Digos ha interrogato una serie di testimoni che hanno incontrato Aoussaoui durante la sua permanenza ad Alcamo. Tra questi il titolare del locale per cui l’amico lavorava.