La questione (sarebbe meglio dire la vergogna) dell’aumento dell’indennità parlamentare continua a tenere banco all’Ars (qui). Un aumento legittimo poichè basato su una norma del 2014 ma che sotto il profilo dell’opportunità risulta ai siciliani inaccettabile. Mentre le opposizioni (con i gruppi De Luca in testa) presentano disegni di legge per l’abolizione della legge che prevede l’automatismo tra costo della vita e indennità dei deputati c’è chi passa direttamente ai fatti.
E’ il messinese Calogero Leanza peraltro il più giovane deputato a dare l’esempio con un gesto semplice.
“Ho presentato formale rinuncia scritta in relazione all’adeguamento Istat che ha fatto scattare l’aumento delle indennità di carica per noi deputati all’Ars. La mia richiesta è stata inviata, la scorsa settimana, al segretario generale dell’Assemblea regionale siciliana e al direttore del Servizio di ragioneria di Palazzo dei Normanni”, spiega Calogero Leanza, vicepresidente della Commissione Sanità dell’Ars e parlamentare regionale del Partito democratico. Insomma quei quasi 900 euro in più al mese lui non li vuole.
“Condivido pienamente la questione sollevata dal Gruppo al quale appartengo, riguardo il problema di metodo e di merito con il quale è stato fatto passare tale adeguamento”, aggiunge l’onorevole messinese.” Al momento, però, è nota l’impossibilità di rinunciare materialmente all’accredito; pertanto, ho già stabilito di devolvere l’intero importo per sostenere azioni di solidarietà nella mia città. Per ragioni di sensibilità personale – conclude Leanza – reputo che la beneficenza sia azione da compiere in silenzio e senza troppa pubblicità, quindi non ufficializzerò i beneficiari del contributo”.