Lorenzo Romano, consigliere dell’VIII Circoscrizione e della Lega, e Marcello Tricoli di Fratelli d’Italia intervengono contro le autorizzazioni comunali in piazzale Giotto, già sede di un mercatino rionale e ripetutamente utilizzato anche per altri eventi.
Romano dichiara: “Uno scempio che sembrerebbe non avere fine, che già dal 2007-2008, insieme al presidente del Consiglio Provinciale dell’epoca, Marcello Tricoli (oggi in Fratelli d’Italia), avevamo ripetutamente denunciato. A corredo vi è anche una petizione firmata da quattrocento persone fra residenti ed esercenti commerciali”.
Il consigliere di circoscrizione continua, preannunciando iniziative politiche: “Un ordine del giorno sarà votato dall’VIII Circoscrizione in maniera bipartisan, perché quella zona è diventata un ricettacolo di trasgressioni ad ogni codice giuridico, non casualmente la Fiera dei morti ha visto abusivi insediarsi e minacciare le stesse forze dell’ordine”.
Infine conclude: “Ogni sabato già il mercatino rionale crea problemi di diversa natura, aggiungere problemi su problemi potrebbe surriscaldare gli animi ed è quello che vorremmo scongiurare. I residenti sono esausti, le politiche comunali fin qui non hanno mai tenuto conto di un disagio più volte palesato e noi, come VIII Ciroscrizione, non possiamo rimanere indifferenti di fronte all’apatia di chi dovrebbe invece governare al meglio le esigenze della città. Per tale motivo approveremo un Ordine del giorno cui farà seguito una nuova petizione a tutela della libera frequentazione di piazzale Giotto, senza il timore di problemi di ordine pubblico. Non tralasciando il sacrosanto diritto dei residenti al riposo e alla vivibilità della zona”.
A fargli l’eco Marcello Tricoli ( già presidente del Consiglio Provinciale di Palermo): “Palermo non può solo porsi il problema della ztl e della movida in quella zona, in quanto esistono tante ‘movide’, tante forme di ‘invasione’ legalizzata dei propri spazi residenziali e vitali. E le diverse forme di movida meritano lo stesso rispetto da parte dell’amministrazione comunale, perché ogni movida (ovvero “animazione”) ha caratteristiche diverse e ogni movida contempla una casistica infinita di trasgressioni, se va bene al solo codice della strada, diversamente, anche di natura più perniciosa. E, tuttavia, non può passare sotto traccia il disagio nelle sue varie articolazioni di chi abita, di chi lavora, di chi sta male, di chi deve muoversi in quel ‘piazzale della vergogna’. La vergogna di chi lo ha ridotto in questo stato e di chi continua a mantenerlo”.