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Location d’eccezione per la puntata numero 118 di Bar Sicilia, la trasmissione de ilSicilia.it condotta da Manlio Melluso e Maurizio Scaglione. Dall’area marina protetta del Plemmirio, a Siracusa, il presidente di Noi Albergatori Siracusa Giuseppe Rosano e l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera, nel resort La Rosa sul Mare, hanno sviscerato diversi argomenti: dal turismo all’agricoltura, dall’economia post coronavirus al territorio, fino alle infrastrutture siciliane.
Ma prima di tutto era doveroso raccontare il territorio che ha ospitato la puntata. A farlo ci ha pensato l’assessore Bandiera: “Un luogo certamente meraviglioso, dalla storia millenaria – ha detto di Siracusa Bandiera, entrando poi nel particolare della riserva del Plemmirio – Una delle aree marine protette più belle d’Italia. Qui si può e si deve venire a fare turismo, con la consapevolezza che si può fare un turismo balneare-ricreativo, ma anche artistico, archeologico, culturale e, perché no, religioso. La nostra storia – tornando a Siracusa – è plurimillenaria legata proprio alle origini del Cristianesimo: penso alle nostre catacombe di San Givanni o di Vigna Cassia. A Siracusa bisogna venire anche ai tempi del Covid, perché c’è tanto da fare e da vedere e, lasciatemelo dire da Assessore all’Agricoltura e alla Pesca, tanto da degustare. Abbiamo il dovere di generare valore aggiunto attorno alle nostre produzioni legandole al territorio in termini di clima, di ambiente, di odori, di sapori e di colori“.
A Bandiera fa eco Rosano: “Fra Agricoltura e turismo ci sono delle affinità antropologiche, e quindi devono andare necessariamente a braccetto – ha detto il presidente di Noi albergatori Siracusa – Abbiamo lo stesso messaggio da tramandare ai giovani, quello di far capire loro che possono restare in Sicilia perché ci sono le possibilità affinché possano proiettare il loro futuro nella nostra terra, e non andarlo a cercare al di fuori dei suoi confini. Molti giovani si stanno adoperando nell’agricoltura e molti si stanno affacciando al turismo. E’ un buon segno”.
Quello tra turismo e agricoltura non è soltanto un modo per avviare circoli virtuosi a vantaggio del territorio, insomma, ma una vera e propria opportunità imprenditoriale caratterizzata dall’innovazione: “Nei decenni scorsi – ha spiegato Bandiera – la classe dirigente ha puntato su un modello sviluppo errato. Una visione moderna di sviluppo, attuale, lucida, mette al centro agricoltura e turismo”, ha detto l’assessore, che ha rivendicato i risultati dell’esecutivo regionale per rilanciare questo tipo di crescita legata alle attività del territorio : “Il nostro governo ha dato un’accelerazione alla spesa comunitaria ‘ordinaria’: abbiamo raggiunto gli obiettivi di spesa che ci ha dato l’Unione Europea per quel che concerne agricoltura e pesca. Abbiamo già erogato agli agricoltori in due anni e mezzo 561 milioni. Sul Covid abbiamo fatto un lavoro importante”.
Questo per quel che concerne il governo regionale. Contro l’esecutivo nazionale, invece, punta il dito Rosano: “Il governo avrebbe dovuto lanciare un messaggio ben preciso: in Italia gli alberghi sono sicuri e possono dare la garanzia di un soggiorno tranquillo. Ancora ci sono perplessità da parte di turisti italiani e stranieri che hanno timore di viaggiare in Italia e soprattutto di soggiornate nei nostri alberghi perché ritengono non siano sicuri, mentre noi abbiamo messo in atto tutte le azioni per fornire questa sicurezza“. A questo punto il presidente di Noi Albergatori Siracusa si toglie un sassolino dalla scarpa parlando di un altro livello di amministrazione, quello comunale, e della reintroduzione, il 16 di giugno, della Tassa di soggiorno a Siracusa: “Non si possono cambiare le regole mentre si gioca. Noi ai clienti abbiamo comunicato che l’amministrazione aveva preso una precisa decisione. Adesso ci perdiamo la faccia, ci troviamo a dover dire a questa gente ‘ci siamo sbagliati, adesso dovete pagare’. Ci sentiamo il nemico in casa”.
Sia Bandiera che Rosano sono d’accordo sul fatto che per rilanciare l’economia siciliana non si possa prescindere da un sistema infrastrutturale adeguato, strade e autostrade in buone condizioni e collegamenti ferroviari, marittimi e aerei degni di questo nome: “Il turista passa il 50% del tempo sulle autostrade che non possono definirsi tali – dice lapidario Rosano – Il nostro problema in Sicilia sono le infrastrutture, e non mi riferisco solo alle autostrade, mi riferisco anche alla rete ferroviaria: per arrivare a Palermo da Siracusa ci vogliono cinque ore e mezza, col treno. Se devo andare a Trapani ci vogliono 11 ore. E questo non aiuta di certo il turismo”.
Gli fa eco Bandiera: “La Sicilia per decenni è stata vittima di disattenzione o di abbandono da parte di gruppi nazionali che hanno il competenti per la rete viaria, ferroviaria e aerea – ha detto l’assessore – Non vi è dubbio che il governo regionale abbia bacchettato Anas, Trenitalia e Alitalia per svegliarli. Un esempio su tutti: il ponte Morandi a Genova rifatto in un anno, il viadotto Himera dopo cinque anni ancora… follie. Il governo regionale – conclude – vuole risultati, altrimenti è pronto anche a battere i pugni sul tavolo“.