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E’ la Cattedrale di Palermo la protagonista della puntata numero 127 di Bar Sicilia, la trasmissione di approfondimento de ilSicilia.it condotta dal direttore responsabile Manlio Melluso e dal direttore editoriale Maurizio Scaglione. Le nostre telecamere vi portano dentro il gioiello architettonico per scoprirne i segreti e le meraviglie, con una guida d’eccezione, monsignor Filippo Sarullo, il parroco della Chiesa.
La puntata è stata girata nella cripta della Cattedrale, dove sono ospitate 23 tombe. Tra queste, quella dell’arcivescovo di Paternò, ritratto dal Gagini, dell’arcivescovo Pietro di Tagliavia, degli arcivescovi Cesare Marullo, Francesco d’Antiochia, Ottaviano Preconio, Federico d’Antiochia e Simone di Bologna.
Ma la tomba forse più popolare ospitata all’interno della Cattedrale è forse quella di Federico II, lo Stupor Mundi, che Bar Sicilia vi mostra in tutta la sua magnificenza. Un sarcofago egizio di porfido rosso che ha svelato il segreto di due altri corpi contenuti al suo interno, quello di una donna la cui identità è rimasta sconosciuta e quello di Pietro II d’Aragona.
Uno dei luoghi più suggestivi della Cattedrale sono sicuramente i tetti dai quali è possibile ammirare l’immenso splendore di Palermo, meta non a caso, ogni giorno, di tanti turisti. Un’esperienza unica che regala l’immagine più bella della nostra città, una visuale ad ampio raggio che cattura lo sguardo in una fotografia affascinante.
La Cattedrale di Palermo restituisce poi una storia di impegno sociale e di lotta alla mafia, custodendo le spoglie di Padre Pino Puglisi, un’esperienza la cui narrazione travalica i confini della città: “Padre Puglisi – sono le parole di Monsignor Sarullo – è un punto di riferimento per tutto il mondo. Sono tanti i turisti che vengono a venerare le spoglie mortali del Beato. Di Padre Puglisi si ricordano tanti episodi e tante frasi, quella più famosa, ‘Se ognuno fa qualcosa allora possiamo fare molto’, e l’augurio che voglio lanciare da questa Cattedrale: che tutti noi cittadini, religiosi, credenti n e non credenti possiamo impegnarci un po’ ogni giorno a fare qualcosa per il bene della città, della nostra Italia, del mondo. Da quel piccolo che ognuno può fare, davvero possiamo realizzare grandi cose. Si tratta di mettersi in moto, di avere la buona volontà di farlo prendendo esempio proprio da Padre Pino Puglisi, che si è speso senza riserva alcuna per il Vangelo e per la sua città“.
E non potevano che essere custodite all’interno della Cattedrale le reliquie di Santa Rosalia, la Santa patrona di Palermo che salvò la città dalla peste. Padre Sarullo attualizza il messaggio della Santuzza e lo rilegge in chiave ‘coronavirus‘: “In sintesi la vita di Rosalia la possiamo guardare alla luce della sua scelta radicale: dall’agio del palazzo reale, questa giovane sceglie la vita eremitica prima alla Quisquina e poi sul Monte Pellegrino. Santa Rosalia vuole lanciare il messaggio di guardare all’essenziale, alle cose vere della vita. Dobbiamo essere capaci di rinunciare a tante cose, anche ai semplici e sani divertimenti. Guardando lei, possiamo impegnarci a metterli da parte per evitare la diffusione del contagio“.