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L'intervista

Barbagallo: “Sul tema sicurezza silenzio del Governo. Politiche del centrodestra creano sempre più divari”

martedì 4 Novembre 2025

L’emergenza sicurezza in Sicilia torna a catturare l’attenzione anche oltre i confini regionali. L’ultimo fatto di cronaca che ha posto sotto i riflettori il piccolo Comune di Capizzi apre a nuovi interrogativi. A spiegare i riflessi dell’allarmante fenomeno sul piano nazionale è stato ai microfoni de ilSicilia.it il segretario regionale del Partito Democratico Anthony Barbagallo, deputato alla Camera e componente della Commissione Antimafia. Ma non solo. Proprio la scorsa settimana si è svolta in via Bentivegna la direzione regionale del partito. Un momento importante per fare il punto e preparare il gruppo siciliano ai prossimi e imminenti passi. Dalla sanità al lavoro, fino alle politiche economiche: la carne al fuoco è tanta in un momento decisivo per l’Isola, dove ormai il dibattito in vista del via libera alla Manovra di fine anno è già aperto.

L’emergenza sicurezza non si arresta

Dopo l’atroce morte di Paolo Taormina a Palermo, nel cuore del centro storico della città, lo scorso 11 ottobre, un altro brutale omicidio è tornato a scuotere le cronache siciliane. Questa volta, a perdere la vita, davanti ad un bar a Capizzi, piccolo paese del Messinese, è stato il sedicenne Giuseppe Di Dio. Una violenza ripetuta e continua, quella registrata in maniera sempre più frequente tra le strade dell’Isola, che impone una riflessione, ma soprattutto degli interventi, e non solo relative o limitate alla sola presenza o quantità delle ferze dell’ordine.

Siamo veramente addolorati e sconvolti da queste morti che si susseguono, senza una ragione, settimane dopo settimane, ci lasciano un’insopportabile sensazione di vuoto profondissimo. Impongono una reazione decisa da parte della politica, dello Stato. Come più volte abbiamo denunciato, in questo momento, tutti hanno un’arma, la situazione è fuori controllo. Per questo il potenziamento delle forze dell’ordine, da solo, non basta. Potenziamento che certamente su scala regionale non c’è stato. In Sicilia, parliamoci chiaro, c’è un’emergenza sociale, bisogna alimentare e sostenere le formazioni sociali, soprattutto nelle aree interne e nelle periferie. Il delitto di Capizzi ci dice questo. Il tema non riguarda soltanto, come abbiamo commentato per mesi, le grandi città o le periferie delle grandi città, riguarda anche le aree interne e le piccole comunità. In questi presidi serve rafforzare le formazioni sociali, le scuole, le presenze delle associazioni che possono migliorare e rafforzare l’inserimento sociale dei giovanissimi. Da questo punto di vista sentiamo solo silenzi da parte del Governo. Bisogna garantire scuole a tempo pieno, evitare la dispersione scolastica e rafforzare i presidi di legalità. Il triste evento di Capizzi dà la possibilità di sollecitare i testi di legge che abbiamo depositato in parlamento in questa legislatura, a prima firma Serracchiani e Verini. I ddl prevedono il divieto della vendita di armi e di coltelli su internet. Una serie di misure che prevedono l’aggravamento delle pene e una stretta decisa su sull’uso e circolazione delle armi, per cui serve una risposta dello Stato“.

In tal senso la Commissione è pronta anche a svolere una serie di audizioni per affrontare il dilagante fenomeno: “La Commissione Antimafia ha dato delle deleghe, io sono uno dei delegati per l’emergenza nell’interland catanese. E’ chiaro che ci sono alcune assonanze, quindi, oltre ad unire le emergenze metropolitane, servirà anche affrontare il tema dell’uso delle armi, che si lega anche con quello della sicurezza. Proporremo un unico ciclo di audizioni“.

L’ultima Direzione del Partito Democratico

Scorsa settimana in via Bentivegna, a Palermo, si è svolta la direzione regionale del Partito Democratico, convocata dalla presidente regionale Cleo Li Calzi, nel corso della quale il segretario ha illustrato la propria relazione. Oggetto cardine è stato il terzo settore, mentre le conclusioni sono state affidate alla coordinatrice della segreteria nazionale Marta Bonafoni.

Sono intervenute 80 associazioni del terzo settore, abbiamo così allargato il dibattito, aperto il partito al confronto con tante realtà che ogni giorno vivono e si sbracciano per il volontariato, per i più deboli, per i più fragili, per l’accoglienza, offrendo veramente la carne viva dell’impegno civile e sociale a sostegno degli ultimi. Abbiamo accompagnato questa direzione anche con una visita in tantissime realtà del terzo settore in giro per la Sicilia. Le associazioni, gli operatori e i volontari fanno un lavoro straordinario e non possono essere lasciate sole, servono risorse certe per il terzo settore. In questo momento con la povertà che aumenta, l’accoglienza che non è gestita come dovrebbe, tutto il peso ricade sulle associazioni che invece vanno sostenute non solo con una normativa di favore ma anche economicamente. Dopo 40 Feste dell’Unità chiuderemo questa fase con la festa regionale e alimentando sempre di più la conferenza programmatica, con le varie tappe provincia per provincia. Non ci fermiamo. Del pari proseguono le interlocuzioni con gli altri leader del campo progressista per istituire un tavolo regionale per le prossime elezioni amministrative“.

Anche in questa occasione non sono mancate le polemiche. Lo stesso pomeriggio, parallelamente, il presidente nazionale dem Stefano Bonaccini si trovava a Partinico. Nuovo elemento per far tornare alla ribalta le voci relative ad una netta spaccatura all’interno del PD siciliano. Barbagallo ha però chiarito: “Non ci trovo nulla di male, anzi che i dirigenti nazionali facciano iniziative nei territori, raccordate con il partito, è utilissimo“.

Sanità: nuovo dll all’Ars all’orizzonte

All’interno della relazione c’è stato spazio anche per la sanità. Barbagallo ha infatti annunciato la presentazione di un disegno di legge all’Ars, a prima firma della vicesegretaria e deputata regionale Valentina Chinnici. La proposta entra a gamba tesa su “alcune forzature che ogni giorno avvengono nella sanità“. L’ultimo caso a Paternò, dove da alcune intercettazioni sarebbe emerso che uno dei componenti della commissione invalidi civili avrebbe il figlio candidato e avrebbe utilizzato quel ruolo per fare campagna elettorale.

E’ insopportabile che, in alcuni casi, le commissioni per gli invalidi civili non siano dei luoghi in cui si serve lo Stato e si monitora con attenzione lo stato di invalidità o di inabilità di un soggetto, ma siano diventati dei luoghi in cui si utilizza quel potere per costruire consenso squallido. Con il disegno di legge, a prima firma Chinnici, chiediamo che venga inserita questa ineleggibilità categorica per i componenti delle commissioni dell’invalidi civili per loro e per i parenti affini al quarto grado e deve valere in tutto il distretto. Una vergogna tutta siciliana che deve finire. Con lo stesso testo reintroduciamo l’ineleggibilità dei dirigenti medici nel territorio della Regione, eliminato circa 20 anni fa alla vigilia delle elezioni amministrative e fatta ad hoc per un candidato a sindaco del Comune di Misterbianco. Quella forzatura è rimasta in vigore da allora. Chiederemo di reintrodurre l’ineleggibilità dei dirigenti medici perché ci sono pronto soccorso e ospedali di territorio che non sono solo luoghi in cui si serve il paziente, ma veri e propri comitati elettorali. Chiederemo che il testo venga calendarizzato presto e aspettiamo Schifani e le altre forze di maggioranza in aula. per vedere come voteranno“.

Lavoro e politiche economiche

Lavoro ed economia restano i due temi più caldi. Barbagallo ha lanciato anche un nuovo appello in tema di sicurezza sul lavoro: “Quest’anno in Sicilia siamo arrivati a 59 morti bianche. Il tema della sicurezza del lavoro è sotto gli occhi di tutti. Sfidiamo il governo Schifani, alla vigilia della Manovra: i soldi per gli ispettori del lavoro li mette o no? In un anno siamo arrivati a 59 morti bianche, servono ispettori del lavoro che controllino la sicurezza e l’adeguatezza delle retribuzioni. Ci sono fatti di cronaca in cui è emerso quello che diciamo noi da tempo, come i banconisti pagati a 25 euro al giorno in nero“.

I dati confermano da un lato la crescita del Pil e dall’altro vedono la Sicilia ultima nelle classifiche, con la soglia di povertà che aumenta sempre di più. Il corollario è semplice – ha concluso – il Pil sta aumentando, ma per poche famiglie, non è un prodotto interno lordo diffuso, una ricchezza che riguarda tutte le categorie. Con queste politiche del centrodestra si stanno generando negli ultimi anni sempre più divari e sempre più lacerazioni fra le classi sociali”.

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