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Il punto di riferimento nel Messinese

Barcellona Pozzo di Gotto rientra nella rete dell’urgenza: una restituzione di diritti sanitari CLICCA PER IL VIDEO

sabato 2 Agosto 2025
Dopo oltre cinque anni di chiusura e attese estenuanti, Barcellona Pozzo di Gotto ha finalmente riacceso le luci del suo Pronto Soccorso. Un presidio simbolico e concreto di sanità pubblica, tornato operativo da ieri pomeriggio alle 17, con una cerimonia partecipata e carica di significato. A celebrare l’evento, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, l’assessore regionale della Salute Daniela Faraoni, il direttore generale dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì e numerosi rappresentanti istituzionali locali, provinciali e regionali.

Una riapertura dal forte valore politico e sociale, attesa con tenacia da una comunità intera che, negli anni, ha visto il proprio diritto alla salute ridursi a trasferte forzate verso Patti o Milazzo. Una “ferita” nella mappa dell’emergenza-urgenza messinese che ora si rimargina, restituendo dignità e sicurezza a un comprensorio vasto e popoloso.

“La riapertura del pronto soccorso dell’ospedale Cutroni-Zodda consente di potenziare il sistema sanitario locale e di garantire cure tempestive ai cittadini. Un passo importante verso una sanità più vicina al territorio”, ha dichiarato il presidente Schifani.

Una promessa mantenuta

A volere fortemente questa riapertura è stata anche la Direzione Strategica dell’Asp di Messina, composta dal direttore generale Giuseppe Cuccì, dal direttore amministrativo Giancarlo Niutta e dal direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi. Una riapertura che per Cuccì assume anche un valore simbolico, oltre che gestionale.

“Abbiamo scelto di aprire il primo agosto, nonostante le difficoltà che comporta far partire un pronto soccorso in piena estate. Potevamo rinviare a settembre, ma sarebbe stato un errore. Questo è il periodo in cui c’è più bisogno. Abbiamo voluto affrontare questa sfida con coraggio, perché si tratta di un atto di giustizia sanitaria: ridare a questo territorio un presidio indispensabile dopo cinque anni di abbandono dell’emergenza-urgenza”, ha sottolineato Cuccì.

“Non è solo un successo gestionale, ma un segnale forte di attenzione e rispetto per la comunità – ha sottolineato -. La gestione mista, affidata a un soggetto esterno selezionato tramite avviso pubblico, ci consente di garantire subito un servizio operativo, in attesa che si completino i concorsi per il reclutamento di personale strutturato. Non appena possibile, internalizzeremo l’intero servizio. Nel frattempo, l’attività sarà supportata da tutte le unità dell’ospedale, in piena integrazione”.

Il pronto soccorso era stato chiuso definitivamente nel 2023, dopo una riconversione a struttura Covid con operatività limitata. Da allora, mobilitazioni civiche e politiche hanno tenuto accesi i riflettori su una chiusura che, per molti, aveva il sapore dell’abbandono.

“Abbiamo lottato per un risultato giusto e sacrosanto. Oggi è una vittoria di tutti, frutto della determinazione del governo regionale e della capacità di fare squadra”, ha detto il deputato regionale Pino Galluzzo (FdI), componente della VI Commissione Salute dell’Ars.

Anche Pippo Laccoto, presidente della Commissione Salute, ha sottolineato l’importanza dell’evento: “Questo pronto soccorso è indispensabile per tutta la zona. Dopo due anni di insistenza, il Comitato della Salute e la Deputazione hanno finalmente visto riconosciute le istanze del territorio. Ora bisogna lavorare perché anche il personale medico pubblico torni a popolare queste corsie”.

Soddisfazione anche da parte della deputata regionale Bernadette Grasso, che ha evidenziato il ruolo strategico della struttura: “Nonostante la carenza di medici, grazie al bando si è riusciti a garantire un servizio fondamentale. La riapertura è un segnale di speranza in un momento difficile per la sanità pubblica”.

Un lavoro di squadra

La nuova gestione medica del PS è stata affidata per un anno alla cooperativa emiliana CMP Global Medical Division, selezionata tramite gara. La società garantirà la presenza di due linee mediche attive h24. L’Asp di Messina, dal canto suo, ha messo a disposizione infermieri e operatori sociosanitari, valorizzando il personale interno.

Tra gli interventi strutturali, realizzati sotto la supervisione dell’ingegnere Salvatore Trifiletti, spiccano la creazione di otto posti di Osservazione Breve Intensiva, il restyling delle sale d’emergenza e l’installazione di un sistema di videosorveglianza per garantire maggiore sicurezza. All’esterno, un nuovo parcheggio da sessanta posti e un’area per lo stoccaggio rifiuti completano il quadro.

Come sarà organizzato il PS

Il pronto soccorso si estende su circa 900 metri quadrati, completamente riqualificati. Al suo interno:

  • 8 posti letto per Osservazione Breve Intensiva (OBI);

  • sale emergenza-urgenza attrezzate per codici rossi e gialli;

  • aree d’attesa separate per pazienti barellati e accompagnatori;

  • servizi igienici nuovi per pazienti e personale;

  • impianti di gas medicali nuovi e verifica di tutti i sistemi esistenti (elettrici, idrici, climatizzazione);

  • videosorveglianza ad alta tecnologia per la sicurezza di personale e utenti.

All’esterno sono stati realizzati un parcheggio da 60 posti auto e un’area per lo stoccaggio rifiuti. La postazione del 118 è tornata pienamente operativa, integrando la struttura nella rete dell’emergenza territoriale.

FOTOGALLERY DEL NUOVO PRONTO SOCCORSO

Una nuova fase

Entro fine mese verranno installate nuove apparecchiature diagnostiche per completare l’adeguamento tecnologico. “La riapertura non è solo una risposta alle emergenze, ma un passo verso un sistema sanitario più resiliente e inclusivo”, ha sottolineato la Direzione Strategica.

La cerimonia, densa di emozione e consapevolezza, ha lasciato un messaggio chiaro: Barcellona Pozzo di Gotto non si è arresa. E ora torna ad avere un punto fermo nel suo diritto alla salute

Restituire questa struttura alla piena funzionalità rientra nel piano programmatico per il territorio – ha aggiunto l’assessore Faraoni – che si sviluppa in collaborazione con le organizzazioni che operano a stretto contatto con la popolazione, per garantire il percorso di emergenza-urgenza quanto più accessibile per i pazienti di una determinata area. Continuiamo a lavorare con impegno per la valorizzazione della medicina di prossimità, nella quale rientrano anche le case e gli ospedali di comunità, per affrontare con competenza e professionalità le acuzie che possono interessare i nostri concittadini”. 
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