I sommozzatori della Marina militare sono tornati nel relitto del Bayesian per recuperare altri reperti e completare la nuova delega affidata dalla procura di Termini Imerese che sta coordinando le indagini sull’affondamento del veliero avvenuto nella notte del 19 agosto nelle acque di Porticello, nel Palermitano, e dove morirono sei passeggeri e un membro dell’equipaggio.
Sono stati recuperati altri reperti dall’imbarcazione e dettagli utili per proseguire nel lungo lavoro per ricostruire cosa avvenne quella notte e soprattutto le cause del naufragio dell’imbarcazione.
Ancora il progetto del recupero della barca non è stato ultimato.
In merito a quanto riportato dal New York Times sull’affondamento del veliero Bayesian, secondo cui le dimensioni dell’albero – all’epoca il più alto del mondo – e l’ingegneria strutturale necessaria per ospitarlo avrebbero reso la barca vulnerabile al ribaltamento, The Italian Sea Group, la società quotata in borsa, proprietaria degli asset di Perini navi di Viareggio che costruì l’imbarcazione nel 2008, ha commentato: “l’articolo afferma concetti talmente risibili dal punto di vista tecnico che non vale la pena commentare”. “The Italian Sea Group – dicono dalla società – ribadisce quanto già detto in passato in merito alla sicurezza della barca”. L’azienda, che ha acquisito all’asta il brand Perini e gli asset immobiliari nel gennaio 2022, fa sapere che “si tutelerà in ogni opportuna sede”.