Prosegue l’azione di contrasto ai reati predatori da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania con particolare attenzione ai territori periferici e alle zone isolate, dove maggiore è il rischio di incursioni criminali e dove la presenza dell’Arma costituisce un riferimento costante per la sicurezza della cittadinanza.
A riguardo, i militari della Stazione Carabinieri di Belpasso, impegnati in servizio perlustrativo automontato in orario serale, transitando in Contrada Chiesa, in una zona rurale del paese, hanno scorto un uomo che con fare guardingo si stava allontanando da una proprietà privata.
L’atteggiamento sospetto e il contesto hanno indotto i militari a intervenire immediatamente per verificare la situazione, riuscendo a bloccare l’uomo poco distante dalla villetta dalla quale tentava di allontanarsi.
Contestualmente, è giunta alla Centrale Operativa della Compagnia di Paternò una segnalazione di furto in atto proveniente dalla proprietaria della stessa abitazione, che grazie all’impianto di videosorveglianza installato presso l’immobile aveva ricevuto sul suo smartphone una notifica di intrusione all’interno della sua villa e aveva quindi immediatamente allertato il 112.
Grazie all’intuito e all’occhio esperto dei militari della Stazione, però, l’uomo era già stato fermato prima dell’allarme lanciato dalla vittima, quindi è stato condotto in caserma dove, contestualmente, la donna e il proprio compagno hanno consegnato il video nel quale si vedeva che, poco prima, il soggetto bloccato dai Carabinieri si era introdotto in casa loro forzando una porta laterale e che, una volta all’interno, aveva rubato del denaro lasciato sul comò della camera da letto.
Ulteriori accertamenti effettuati dagli investigatori tramite la Banca Dati delle Forze dell’Ordine hanno anche fatto emergere che l’uomo, un 36enne residente a Catania con precedenti penali, doveva trovarsi a casa poiché sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Siracusa nel marzo 2024.
Sulla base degli indizi raccolti, da verificare in sede giurisdizionale, il malvivente è stato perciò arrestato dai Carabinieri per i reati di furto aggravato ed evasione, quindi messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, dopo aver convalidato l’arresto, lo ha sottoposto alla misura cautelare in carcere, ferma restando la presunzione di innocenza valevole ora e fino a condanna definitiva.