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Partono il recupero e la valorizzazione di un altro tesoro monumentale di Palermo. Sono stati consegnati questa mattina i lavori di restauro dell’Uscibene, il complesso monumentale di epoca normanna a monte della Circonvallazione, in una porzione dell’agro storico tra le vie Villa Nave e Altarello aggredita nella seconda metà del XX secolo dall’espansione edilizia.
Il progetto redatto dalla Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Palermo, per un importo di 635 mila euro, è stato finanziato dalla Regione Siciliana con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 “Patto per la Sicilia”, con decreto del dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. Prevede opere di consolidamento e di restauro, indagini archeologiche, impianti, opere di sistemazione esterna e del giardino. Si è aggiudicata i lavori l’impresa Hera Restauri srl di San Leucio del Sonnio (BN), per un importo netto contrattuale di 520.119,82 euro, e avrà 360 giorni di tempo per completare l’opera.
“Oggi sono stati consegnati i lavori del Castello dell’Uscibene o dello Scibene, uno degli edifici più antichi e meno conosciuti di Palermo – afferma l‘assessore regionale dei Beni culturali, Alberto Samonà – che al termine dell’intervento diventerà fruibile a tutti coloro che ne hanno sentito parlare, ma non hanno avuto, finora, la possibilità di visitarlo. L’importante restauro voluto dal governo Musumeci riporta alla vita questo splendido complesso, che testimonia la vivacità culturale che ha caratterizzato il periodo normanno in Sicilia”.
Presenti alla consegna dei lavori l’assessore Samonà, il direttore generale del dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità
siciliana, Sergio Alessandro, la soprintendente dei Beni culturali di Palermo, Selima Giuliano, Filippo Davì (rup del progetto), Maria Rosaria Marrone e Claudia Perricone (direzione dei lavori), Caterina Greco (direttore del Museo Salinas), i tecnici dell’impresa, della Soprintendenza, del Museo Salinas e del dipartimento regionale.
“Il progetto di restauro, che vede l’importante sinergia fra gli istituti regionali della Soprintendenza e del Museo Salinas, è finalizzato ad una prima indagine conoscitiva delle strutture monumentali fuori e sotto terra – dichiara la soprintendente Giuliano. “Agli interventi di restauro e consolidamento si affiancheranno sistematicamente indagini condotte con la metodologia dello scavo archeologico e con l’assistenza degli specialisti della materia di entrambi gli istituti presenti permanentemente in cantiere”.
Il complesso monumentale del “Castello dell’Uscibene” si trova in una zona periferica di Palermo, a ovest del centro urbano. Il luogo oggi è conosciuto con la denominazione di fondo De Caro, più esattamente Di Cara, dal nome della famiglia che dalla fine del XVIII secolo ha tenuto la proprietà del fondo agricolo su cui si elevano le strutture superstiti del cosiddetto Castello dell’Uscibene di epoca normanna, ritenuto storicamente “simile ai castelli della Cuba e della Zisa”.
Il complesso dell’Uscibene è stato dichiarato di importante interesse storico-artistico nel 1991, sottoponendo a tutela diretta sia le
strutture monumentali, come la cappella, sia i corpi di fabbrica adiacenti e le relative pertinenze ubicati in corrispondenza del nucleo
edilizio originario. È stata istituita un’ampia zona di rispetto variamente articolata in funzione di una lettura morfologica del territorio e perimetrata in relazione all’assetto storico dei luoghi conformato alle variazioni urbanistiche subite nel tempo.
Le porzioni superstiti monumentali, storicamente denominate cappella e sala della fontana, facenti parte del nucleo edilizio originario
dell’Uscibene assieme ad aree verdi adiacenti, a seguito di espropri e della cessione a titolo gratuito della cappella sono divenute, tra gli
anni 2015 e 2019, di proprietà del Demanio della Regione Siciliana (ramo storico-artistico), attualmente affidate alla Soprintendenza di Palermo e prossimamente, secondo le disposizioni del governo regionali, saranno assegnate al Museo archeologico “Antonino Salinas”, diretto da Caterina Greco.
Il riconoscimento da parte dell’Unesco del sito arabo-normanno di Palermo ha favorito la richiesta avanzata dalla Soprintendenza per l’inserimento del progetto di recupero delle strutture monumentali dell’Uscibene nella programmazione degli interventi finanziati nell’ambito del Patto per il Sud.
Sulla cappella, posta sotto sequestro a causa dello stato di degrado già dal febbraio 2014 da parte della Procura di Palermo, grazie a un
finanziamento del dipartimento dei Beni culturali, la Soprintendenza ha compiuto tra il 2016 e il 2017 un intervento di somma urgenza per l’importo complessivo di 100 mila euro. I lavori eseguiti hanno comportato prioritariamente la revisione delle coperture con rifacimento del tetto e risanamento della volta, oltre al consolidamento e al restauro delle murature.