Riparte il confronto tra Blutec e Invitalia dopo le settimane di forte tensione nelle quali l’advisor del governo ha chiesto in modo perentorio la restituzione dei 20 milioni di euro concessi per il rilancio dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Invitalia ha, infatti, chiesto e ottenuto dal Ministero dello sviluppo economico (Mise) l’autorizzazione a continuare la trattativa con la società. Tutto ruota intorno a due punti chiave: il rimborso del finanziamento e l’affidamento della commessa da parte di Fca a Blutec per l’allestimento del Doblò.
Nell’incontro che si è tenuto ieri al Mise, al quale ha partecipato l’imprenditore torinese Ginatta, proprietario di Blutec, sembrerebbe che le due parti abbiano trovato un accordo sull’acconto della restituzione, pari a circa 3 milioni di euro. Sono tutti da definire, invece, i tempi della rateizzazione dell’intero debito. Su questo punto è stata registrata una divergenza di posizioni che verrà affrontata al prossimo tavolo convocato per il 12 giugno.
Per quanto riguarda l’allestimento del Doblò a Termini Imerese se ne parla ormai da mesi. Del contratto ancora non v’è traccia, ma anche su questo aspetto i più informati sostengono che la cosa dovrebbe concretizzarsi a breve.
Dal rispetto di queste due condizioni dipende l’avvio del nuovo piano industriale presentato proprio ieri da Blutec. Un programma di sviluppo che punta sulle produzioni elettriche nel settore dell’automotive e che dovrebbe consentire, secondo le previsioni, di assorbire tutti i lavoratori entro la fine del 2019.
Permane, quindi, la forte preoccupazione per il destino dei lavoratori. “Purtroppo – dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo – si è trattato di un incontro interlocutorio. Abbiamo tre incognite da sciogliere: la soluzione positiva della discussione con Invitalia, la verifica della sostenibilità del piano industriale con un nuovo contratto di sviluppo, il riconoscimento degli ammortizzatori sociali anche nel 2019”. Prossimo incontro il 12 giugno.
“Prendo atto dei piccoli passi avanti effettuati”, commenta il sindaco Francesco Giunta. “Ritengo, tuttavia, che il progetto di reindustrializzazione – aggiunge – non possa, ad oggi essere del tutto garantito. Vi sono ancora troppi aspetti da chiarire e soprattutto individuare il ruolo di Fca che ritengo non possa assolutamente sottrarsi alle proprie gravi responsabilità. Fiat/Fca devono tornare al tavolo del Mise e farsi garanti dell’accordo sottoscritto il 22.12.2014. Non dimentichiamo che il 2019 si avvicina e senza un serio piano industriale non potremo richiedere la cassa integrazione per un ulteriore anno. In ultimo, ma non per ordine di importanza, voglio sottolineare la grave situazione che vivono i ragazzi dell’indotto, privi, ad oggi, di reali garanzie per l’immediato futuro”.