Si avvicina la resa dei conti nel centrodestra per le elezioni regionali e nel rebus sulla scelta del candidato alla presidenza al momento chi ha già espresso con chiarezza la propria posizione è l’Udc. Le parole del segretario nazionale Lorenzo Cesa sul Musumeci-bis (“Deve continuare l’esperienza in Regione”) trovano identica chiarezza nella posizione di Ester Bonafede, ex assessore regionale ed oggi uno degli esponenti di punta del partito centrista nell’isola, che in un’intervista a ilSicilia.it fa il punto della situazione e si mostra fiduciosa sull’esito che avrà il dibattito interno al centrodestra.
Bonafede (sovrintendente della Fondazione Taormina Arte), tra l’altro, è uno dei leader di partito che si stanno muovendo proprio in queste giorni per provare a “disinnescare” le tensioni e mediare le posizioni nella coalizione attualmente guidata dal governatore in carica Nello Musumeci.
Dopo tanti “travagli” interni e una diatriba infinita, il centrodestra siciliano riuscirà ad uscire dal pantano delle polemiche e a trovare un’intesa in vista delle Regionali? “Per l’esperienza politica, ma anche in termini di rapporti umani, che ho maturato in tutti questi anni – spiega Ester Bonafede -, ritengo che, nonostante le tante discussioni in atto e le difficoltà politiche anche di contorno e che quindi non si limitano solo alla politica regionale ma investono anche la sfera nazionale, poi il centrodestra ha dimostrato di saper arrivare, alla fine, alla quadratura del cerchio”.
In questo momento quale ruolo potrà avere l’Udc nelle dinamiche del tavolo di discussione del centrodestra ed è pensabile che si possa formare una “piattaforma” politica delle varie anime centriste? “Il popolo italiano è un popolo politicamente moderato. Si parla del desiderio di un grande centro e ci sono stati tentativi in questa direzione anche alle amministrative di Palermo. L’Udc rappresenta il centro, è la casa politica per eccellenza dei centristi, e ritengo di potere affermare che ancora una volta il nostro partito svolgerà un ruolo di sana ed incisiva mediazione”.
Intanto la caduta del Governo Draghi, soprattutto se il premier dovesse dire di no ad un Draghi bis, rischia di riportare gli italiani al voto a settembre per le Politiche ed è un’eventualità che potrebbe stravolgere i piani per le Regionali in Sicilia, in agenda a novembre.
“Vedremo cosa accadrà, dovremo attendere le prossime ore per capire quale potrà essere lo scenario. Le vicende romane e la caduta del governo nazionale, in ogni caso, sono un fatto che merita la necessaria attenzione e sono il sintomo che lascia presagire che, in prossimità delle elezioni, il livello di competizione interna sale ed è poi più difficile trovare i giusti equilibri. Di conseguenza non si può pensare che non ci siano poi delle ripercussioni su elezioni ormai prossime come le Regionali in Sicilia, ricordando che si voterà anche in altre regioni importanti come la Lombardia e nel Lazio”.
Nel frattempo, al crepuscolo di questa legislatura e con il voto di novembre che si avvicina, bisognerà anche fare i conti con altri fattori, come lo spettro dell’astensionismo e della disaffezione di tanti cittadini verso la politica. “Sono passati cinque anni di legislatura in Sicilia ma in questi cinque anni è accaduta una rivoluzione copernicana, c’è stata una pandemia e poi i recenti eventi bellici che hanno cambiato la società. Tutti fattori contingenti che hanno avuto riflessi di grande importanza nelle dinamiche sociali ed anche poi per la politica stessa. L’elettorato è costituito da anime e le persone hanno bisogno di avere in chi è riferimento politico una guida che sia punto di riferimento per la collettività. I mesi che ci separano dalle regionali sono pochi e io ritengo che si debba rafforzare il legame tra la politica e i cittadini”.
Alla fine della “fiera”, in questo momento la domanda inevitabile che attende una risposta è una prima di ogni altra nel calderone della politica siciliana: il centrodestra ricandiderà Nello Musumeci alla presidenza della Regione? “Sono convinta – afferma Bonafede – che il segretario nazionale dell’Udc, Cesa, abbia ancora una volta espresso una idea di buon senso sull’attuale governo della Regione Siciliana, ribadendo la fiducia personale e politica verso il presidente Musumeci, alla cui elezioni ha fortemente contribuito anche l’Udc. Tuttavia la politica insegna che le decisioni per una coalizione devono essere condivise. Adesso aspettiamo che ci sia finalmente in Sicilia una riunione di coalizione nella quale si discuta con chiarezza e con lealtà di intendimenti, programmi e prospettive del futuro governo della Regione Siciliana”.