No al ritorno dei cassonetti a Borgo Nuovo. I residenti del quartiere della V Circoscrizione di Palermo sembrano avere le idee chiare. Un pensiero palesato attraverso un sit-in, tenuto ieri pomeriggio in via Spadafora, per contestare la decisione intrapresa dall’Amministrazione e dalla Rap, società Partecipata del Comune che, giorno 5 settembre, si appresta ad avviare un nuovo step della raccolta differenziata a Cruillas.
La protesta dei residenti di Borgo Nuovo
A Borgo Nuovo invece si è deciso di andare in una direzione opposta. Colpa, ufficialmente, di numeri che non sono mai decollati in questa fase sperimentale. Ricostruzione contestata dal comitato di residenti che, invece, denuncia criticità nella gestione del servizio. “E’ un passo indietro. I residenti di Borgo Nuovo e Cep chiedono che venga rivista la decisione. Si è pensato di fare questa retromarcia perchè, di fatto, la Rap non riesce a gestire la raccolta – ha dichiarato Domenico Castiglione, residente presente alla manifestazione -. Questo servizio porta a porta è un’iniziativa che parte dai fondi PON europei. Non è mai stato avviato del tutto. Adesso si rischia di tornare ad uno stato di invivibilità. Chiediamo che questo provvedimento non venga preso“.
Secondo i manifestanti, si tratterebbe di un pessimo segnale. Soprattutto per le giovani generazioni.”Lavoro da 30 anni in una scuola di Borgo Nuovo. Secondo me è un passo indietro – spiega Valeria Sanfilippo, insegnante in una delle scuole di Borgo Nuovo -. La gente butta di tutto nelle nostre strade. Dai materassi ai comodini. Rimettere i cassonetti non serve. Bisogna sensibilizzare i ragazzi per coinvolgerli nella raccolta differenziata“.
Un sit-in partecipato da diversi consiglieri comunali e da numerosi esponenti della V Circoscrizione. E non mancavano anche alcuni volti della maggioranza. Il problema non è di poco conto. Borgo Nuovo è un quartiere molto vasto, con pochi punti di conferimento. Fatto che, potenzialmente, espone la zona alla formazione di discariche. “I contenitori non vengono svuotati nei tempi dovuti – racconta Ziina Di Franco -. A volte restano pieni per settimane. Poi, ad un certo punto, arrivano compattatori e mezzi pesanti. Si svuota la strada ma i cassonetti restano pieni. Proprio per questo, non è accettabile che si diano le colpe di quanto sta avvenendo ai cittadini“.