Tre punti costati novanta minuti di fatica. Dopo le tre sconfitte consecutive con Carrarese, Catanzaro e Sassuolo, il Palermo torna al successo, chiudendo così il girone di andata a quota 24 punti e riagganciando la zona playoff.
Il boxing day di Santo Stefano porta fortuna alla compagine rosanero, che nonostante il panettone indigesto mangiato in settimana, ha trovato sotto l’albero la vittoria per 1-0 contro il Bari. Un regalo sofferto e dedicato ai 19.264 presenti oggi al Barbera. A vestire i panni del timoniere nella nave rosanero in piena tempesta è stato Le Douaron, per la seconda volta a segno dopo la rete del momentaneo pareggio a Reggio Emilia, appena pochi giorni fa.
Il match contro il Bari riparte esattamente dagli attimi finali della sfida di Sassuolo: i fischi e le contestazioni rivolte alla società e all’allenatore toscano. A infuocare ancor di più la piazza sono anche i risultati del pomeriggio, che a poche ore dal fischio di inizio hanno visto scivolare il Palermo ad appena due punti dalla zona playout.
Dionisi stupisce ancora sull’undici di partenza in campo. Il rientro dall’infortunio di Diakité non permette al tecnico di rinunciare ancora una volta a uno schema tattico più fluido, come messo in atto nelle ultime uscite. La vera sorpresa la riserva il tridente offensivo, con Brunori nuovamente titolare dal primo minuto e con la fascia di capitano al braccio.
I ritmi sono alti già dai primi minuti nonostante il clima rovente. Ed è proprio l’attaccante italo-brasiliano a tentare il colpaccio quattro minuti dopo, approfittando di un azzardato retropassaggio avversario. Il numero 9 intercetta, ma l’eccessiva foga gli impedisce di calibrare la mira, stampando la sfera sulla traversa.
L’unica chance dei galletti nei primi quarantacinque minuti passa dai piedi di Favasuli. Il numero dieci si smarca da Ceccaroni e a tu per tu con Desplanches si lascia ipnotizzare dall’estremo difensore siciliano. A spazzare via, e scongiurare così qualsiasi pericolo, è Nikolaou. Il club di viale del Fante non rischia, resta compatto, ma fin troppo lento e poco pungente negli ultimi ventri metri. A dettare i tempi per gli ospiti e destabilizzare la compagine rosanero è l’ex Falletti, mina impazzita alle spalle della punta Lasagna e abile tra le linee.
Il Palermo ci prova timidamente poco dopo il quarto d’ora con la conclusione del limite di Di Francesco, deviata in angolo da Radunovic e quindici minuti più tardi con Le Douaron, murato dalla difesa biancorossa. Proprio il francese dimostra confidenza e buona intesa con Brunori. Il tandem riesce a donare maggiore profondità all’interno dell’area ospite.
L’ex Brest sembra aver acquisito maggiore fiducia in sé e al quarantunesimo conferma le impressioni. Come a Sassuolo, da corner, si fa trovare pronto e ben posizionato tra le maglie avversarie, appoggiando questa vola la palle in rete con la punta: 1-0. Poco prima che cali il sipario Diakité accarezza il raddoppio di testa, dagli sviluppi di una punizione.
Al rientro dagli spogliatoi, Dionisi e Longo effettuano un cambio a testa. Il tecnico rosa opta anche per un cambio tattico, sostituendo Di Francesco per Lund e riscrivendo un 4-4-2 più classico. Il timoniere dei baresi si affida invece a Manzari per Falletti, concedendo così un attimo di sospiro ai padroni di casa. Una tranquillità solo apparente.
A partire meglio è infatti la squadra biancorossa, intenzionata a riacciuffare il risultato. Un brivido scorre già nei primi minuti. I rosa perdono lucidità e compattezza in fase di copertura, con Desplanches e l’intero reparto difensivo in affanno. Fioccano le occasioni per i pugliesi e la paura di veder sfuggire via i tre punti pervade i quasi ventimila al Barbera, tornati come nei primi minuti a intonare cori di contestazione.
In piena difficoltà Dionisi decide di affidarsi a maggiore gamba, sostituendo un ormai scarico Verre per Vasic. Il club di viale del Fante prova a farsi notare dalle zone di Radunovic sfruttando alcune ripartenze e conquistando preziosi calci piazzati, non solo per spezzare i ritmi imposti dai galletti, ma anche per provare a strappare di mano le redini del match e mettere il sigillo definito. Ed è proprio quello che tenta di fare Brunori, al sessantaseiesimo, su punizione, ma il tiro è fuori misura e termina largo sul fondo.
Il Bari prosegue imperterrito alla ricerca del pari, ma il Palermo, seppur con fatica, resta in piedi. Al settantacinquesimo gli ingressi di Henry e Insigne, al posto di Brunori e Le Douaron, sembrano sortire i giusti impulsi, nuova linfa e maggiore freschezza. Poco dopo, infatti, la pennellata di Ranocchia per l’attaccante ex Verona costringe Radunovic a intervenire e scaldare i guantoni. Il tecnico toscano è costretto a sfoderare anche l’ultimo cambio, con l’ingresso di Nedelcearu, dopo la botta rimediata da Ceccaroni.
La compagine di Longo martella la metà campo rosanero anche nel corso dei cinque minuti di recupero, ma il tabellino resta invariato e il Palermo torna così al successo. Al Barbera termina così 1-0, ma le proteste e le polemiche non si fermano.