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Buco al conservatorio di Catania, 23 arresti fra funzionari e dipendenti

martedì 30 Maggio 2017

Un ‘buco’ di bilancio di 14 milioni di euro. Con questa accusa 23 persone sono state arrestate dalla Guardia di finanza a conclusione di un’indagine sull’Istituto superiore di studi musicali ‘Vincenzo Bellini’ di Catania. Gli indagati sono funzionari e dipendenti della scuola e persone giuridiche esterne all’ente pubblico.

Degli arrestati, sei sono finiti in carcere e 17 ai domiciliari, su ordine del giudice per le indagini preliminari, che ha anche disposto il sequestro preventivo equivalente di beni per 14 milioni di euro.

I reati contestati, a vario titolo, sono peculato continuato, ricettazione, riciclaggio e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio connessi alla illecita distrazione e depauperamento di risorse finanziarie dell’Istituto pubblico catanese.

L’indagine, convenzionalmente denominata “The Band”, vede il coinvolgimento di 38 persone, indagate, a vario titolo, per i reati di peculato continuato, di ricettazione, riciclaggio e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. Gli inquirenti hanno ricostruito il sistema utilizzato dagli indagati per trasformare l’ente pubblico in quello che i finanzieri definiscono “una sorta di bancomat senza limiti di prelievo per la soddisfazione anche delle più disparate esigenze personali, tra cui viaggi, gioielli e abbigliamento d’alta moda”. Questo grazie alla “falsificazione di firme e di mandati di pagamento compilati con causali differenti, a seconda che lo stesso documento fosse destinato alla Banca o agli atti dell’Ente”.

I destinatari della misura in carcere nell’operazione della Gdf, ”the band” per appropriazione di denaro pubblico sono: la responsabile dell’ufficio di Ragioneria dell’Istituto Bellini fino al maggio 2016, Giuseppa Agata Carrubba (nata nel 1957) indagata per peculato, e il coniuge Fabio Antonio Marco (1956) indagato per peculato, ricettazione,riciclaggio, nonché quale promotore e organizzatore di un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio; – la responsabile della segreteria didattica dell’Istituto fino al maggio 2016, Vita Marina Motta (1960) accusata di peculato; la responsabile dell’ufficio del Personale del Bellini fino al maggio 2016, Lea Marino (1952) indagata per peculato; un consulente del lavoro e amministratore di fatto di diverse società che hanno intrattenuto rapporti commerciali con l’ente pubblico, Sergio Strano (1970) indagato per varie ipotesi di riciclaggio e ritenuto il terzo promotore e l’organizzatore di un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio; un legale rappresentate di più società che solo apparentemente hanno fornito beni o servizi all’Istituto musicale, Giancarlo Maria Benvenuto Berretta (1949) quale concorrente nei reati di riciclaggio e partecipe della presunta associazione criminale.

Agli arresti domiciliari sono stati posti: Paolo Di Costa (1973) e Roberto Vito Claudio Russo (1954) ex dipendenti dell’Istituto Musicale “V.Bellini“, indagati per peculato; Vito Enrico Barbuto (1962), Roberta Marco (1990), Valentina Piera Mazzarino (1987), Davide Palmisciano (1992), Francesca Sanfilippo (1982) quali imprenditori concorrenti nei reati di riciclaggio e partecipante alla presunta associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio; Massimo Vecchio (1980), Francesco Antonio Nicoloso (1990), Salvatore Rizzo (1990), Marco Garufi (1995), quali intestatari di carte prepagate, indagati per reati di riciclaggio e di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio; Francesco Marco (1960), Alfio Platania (1979), Luigi Platania (1976), Antonino Munagò (1976), Raffaele Carucci (1969), imprenditori indagati per riciclaggio; Massimo Lo Rosso (1971) imprenditore indagato per peculato in concorso, tra gli altri, con Carrubba. Il gip ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, nei confronti degli indagati ”del complessivo profitto criminale pari a oltre 14 milioni di euro”. I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania stanno eseguendo accertamenti patrimoniali ed economico-finanziari per rintracciare ogni bene che sia nella disponibilità, anche indiretta, degli indagati.

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